Abstract
[Ita:]La Repubblica islamica dell’Iran ha storicamente perseguito una politica estera pragmatica e nazionalista, stringendo alleanze regionali sulla base di un calcolo geostrategico e non sulla mera condivisione dell’affiliazione religiosa. Con la caduta del regime di Saddam Husayn nel 2003, Teheran si è progressivamente inserita nelle dinamiche politiche, economiche, militari ma anche culturali dell’Iraq, al fine di ridurre potenziali minacce e garantirsi profondità strategica nella regione grazie alla prossimità territoriale con gli alleati, Siria e Libano. La crescente sfera di influenza di Teheran, tuttavia, è stata spesso ed erroneamente interpretata come la volontà dell’Iran di (im)porsi come potenza leader dei paesi sciiti o caratterizzati da significative comunità sciite. Questa narrativa è andata rafforzandosi fin dal 2004 con l’enunciazione del cosiddetto “revival sciita” e ha imposto una lettura errata degli eventi regionali e delle reali intenzioni geopolitiche della Repubblica islamica. La suddetta interpretazione dell’espansionismo geopolitico iraniano, infatti, ha pericolosamente indotto a ritenere che le esistenti crisi mediorientali fossero caratterizzate dalla matrice settaria e derivassero, quindi, da una competizione interna al mondo musulmano.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Iran between Shiite crescents and the risks of hyperextension |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Dinamiche geopolitiche contemporanee. Ce.St.In.Geo. geopolitical outlook 2020 |
Editor | R Redaelli, A Plebani |
Pagine | 93-111 |
Numero di pagine | 19 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2020 |
Pubblicato esternamente | Sì |
Keywords
- Iperestensione
- Iran
- Medio Oriente
- Mezzaluna sciita
- Politica regionale iraniana
- Settarianismo