Abstract
[Ita:]Il contributo si inserisce nella consolidata storiografia sulle questioni educative durante il ventennio fascista. Gli studiosi che si sono interessati di questo tema, quali G. Ricuperati, M. Ostenc, J. Charnitzky e M. Galfré, solo per citarne alcuni, ma anche gli storici contemporaneisti, che più in generale hanno indagato il fascismo, hanno evidenziato l’importanza attribuita all’educazione dei giovani dal movimento fondato da Mussolini. La mobilitazione totale, attuata durante la guerra in modo provvisorio e eccezionale, in virtù della quale l’infanzia passava dall’esclusione dalla vita civile all’inclusione, per il fascismo doveva connotare la quotidianità dell’esistenza dei ragazzi. Le giovani generazioni erano quindi elevate a soggetto politico cui prestare la massima attenzione al fine di rigenerare la nazione e formare l’uomo nuovo.
Due principalmente, anche se non in modo esclusivo, furono le agenzie educative che il Partito Nazionale Fascista coinvolse in questo progetto, ovvero la scuola e le organizzazioni giovanili, che affiancarono la famiglia nel tentativo di dare una formazione morale e politica aderente ai principi del nuovo credo politico. In questa sede si cercherà di illustrare gli ideali perseguiti e le strategie messe in atto dal fascismo per formare bambine e bambini, ragazze e ragazzi cui erano affidati il futuro e il destino della nuova Italia, evidenziando gli elementi di rottura rispetto al passato e di modernizzazione, ma anche facendo luce su quelli di continuità.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Childhood in fascist Italy |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Il Novecento: il secolo del bambino? |
Editor | M. Gecchele, S. Polenghi, P. Dal Toso |
Pagine | 93-112 |
Numero di pagine | 20 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2017 |
Keywords
- Fascism
- Fascismo
- History of education
- Italia
- Italy
- Storia dell'educazione
- XX century
- XX secolo