Abstract
[Ita:]In Italia le persone immigrate si collocano prevalentemente in un mercato del lavoro “secondario”, fatto di lavori manuali, che richiedono bassa qualifica e restituiscono condizioni occupazionali di scarso valore, sia in termini di retribuzione che di stabilità (IDOS, 2022): una situazione che difficilmente muta con l’aumentare del numero degli anni di permanenza in Italia o con l’anzianità lavorativa e che si modifica solo parzialmente con l’acquisizione di un titolo di studio. Quasi il 18% dei laureati stranieri svolge una professione a bassa specializzazione (0,8% degli italiani) e il 14% una professione operaia (l,4% degli italiani), che determina uno spreco del potenziale di innovazione che tali persone potrebbero portare alla nazione ospitante definito brain waste. I migranti hanno un maggior rischio di rimanere intrappolati negli strati più bassi del mercato del lavoro, che li vede ancora più vittime della già bassa mobilità sociale. Le sfide sistemiche e multilivello all’interno del sistema paese, che ostacolano la sostanziale parità nell’accesso alle opportunità occupazionali, all’inclusione lavorativa e agli avanzamenti di carriera da parte delle persone residenti a livello locale ma nate all’estero, se non adeguatamente affrontate generano il fenomeno denominato “soffitto di tela” o “canvas ceiling” (Lee et al., 2020), che fa riferimento al più noto “soffitto di cristallo” riguardante tutte le donne, ulteriormente penalizzate, se con background migratorio.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The employment inclusion of political refugees |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Orientamento e consulenza di carriera per la soddisfazione lavorativa |
Pagine | 333-344 |
Numero di pagine | 12 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2024 |
Keywords
- Rifugiati politici
- Orientamento