Abstract
[Ita:]Confederazione, sistema di governance
multilivello, stato regolatore, formazione
politica neomedievale. Queste sono
solo alcune delle numerose definizioni proposte
nel corso degli anni per identificare
l’Unione Europea e il processo politico da
cui essa scaturisce. In questa varietà di approcci,
gli osservatori, ma soprattutto gli attori
operanti all’interno del sistema politico
dell’Unione, hanno aderito ad almeno due
diverse narrative riguardanti il processo d’integrazione.
Da una parte, esso è stato inteso
come una profonda ridefinizione dei rapporti
fra i paesi membri, soggetti imprescindibili
dei processi costituenti e decisionali dell’Unione
Europea. In questo senso, l’Eu può
essere vista come una comunità di paesi liberal-
democratici che agiscono collettivamente
attraverso un sistema decisionale istituzionalizzato.
Dall’altra, il processo d’integrazione
consisterebbe invece nel trasferimento (non
lineare) di autorità a un ente sovranazionale,
ovvero nella genesi di una nuova formazione
politica/sistema di governo, dotata di una
propria architettura ‘costituzionale’, peculiari
modalità e strumenti di produzione di
politiche pubbliche e forme di legittimazione
sui generis. Il rapporto fra questi due modi
d’intendere l’integrazione europea è tutt’altro
che irrilevante per comprendere le notevoli
difficoltà che l’Eu affronta per bilanciare
le forze disgregatrici che operano oggi al suo
interno.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Europe to rethink, between the Greek crisis and the 'Brexit' risk |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Atlante Geopolitico Treccani |
Pagine | 31-44 |
Numero di pagine | 14 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2016 |
Keywords
- Brexit
- Crisi
- Unione Europea