TY - BOOK
T1 - L'esercizio del 'giusto giudizio'. Dialoghi manzoniani sull'idea di responsabilità e i fondamenti della giustizia
A2 - Donati, Gaia
A2 - Forti, Gabrio
A2 - Mazzucato, Claudia
A2 - Visconti, Arianna
PY - 2025
Y1 - 2025
N2 - [Ita:]Che cosa rende ‘giusto’ l’esercizio del ‘giudizio’? Quanto, come e perché il ‘giudicare’ non si lascia ridurre al semplice ‘spiegare’? Queste le domande che si dischiudono non appena si mette a tema il ‘giudizio’, tanto più in un contesto socio-culturale, oltre che giuridico-istituzionale, nel quale si assiste, a tutti i livelli, a un ‘infuriare’ di giudizi ‘sommari’, il cui assordante rumore di fondo sembra renderci orfani di giudizi veri e, appunto, giusti. Le opere letterarie prese in considerazione in questo volume lasciano intravedere spiragli di risposta a tali secolari quesiti dell’umanità. La Storia della colonna infame, che è il luogo del giudizio e del giudizio sul giudizio, ma anche I promessi sposi, dove il giudizio è più squisitamente narrativo, pongono le basi per scandagliare, con Alessandro Manzoni, la dimensione etica della vita e il delicato equilibrio tra giudizio e comprensione. Un interrogativo che si ripropone nel dialogo con Leonardo Sciascia e Primo Levi, ma anche con molti altri autori e pensatori, attualizzato, ad esempio, nella serrata discussione critica con la tendenza, espressione di una crescente ‘ansia punitiva’, a mal sopportare i tempi e i vincoli di garanzia dello stesso procedimento penale, in favore del ben più rapido, ed emotivo, ‘giudizio mediatico’.
Congiungendo competenze teoriche e sensibilità applicative, esperienze giuridiche e prospettive filosofiche, sociologiche, psicologiche e criminologiche, il volume incoraggia il lettore, tanto più quello interessato al livello di civiltà giuridica (e, dunque, di civiltà tout court) della società in cui vive, a dipanare l’intreccio tra responsabilità, giudizio, riparazione e pena, «tutte categorie che evocano situazioni di sofferenza». La risposta alla perturbante domanda «Ma come rispondere diversamente?» sta nel prendere sulle spalle un «pezzetto della croce della società» aprendosi a un’idea di giustizia come ascolto e attenzione.
AB - [Ita:]Che cosa rende ‘giusto’ l’esercizio del ‘giudizio’? Quanto, come e perché il ‘giudicare’ non si lascia ridurre al semplice ‘spiegare’? Queste le domande che si dischiudono non appena si mette a tema il ‘giudizio’, tanto più in un contesto socio-culturale, oltre che giuridico-istituzionale, nel quale si assiste, a tutti i livelli, a un ‘infuriare’ di giudizi ‘sommari’, il cui assordante rumore di fondo sembra renderci orfani di giudizi veri e, appunto, giusti. Le opere letterarie prese in considerazione in questo volume lasciano intravedere spiragli di risposta a tali secolari quesiti dell’umanità. La Storia della colonna infame, che è il luogo del giudizio e del giudizio sul giudizio, ma anche I promessi sposi, dove il giudizio è più squisitamente narrativo, pongono le basi per scandagliare, con Alessandro Manzoni, la dimensione etica della vita e il delicato equilibrio tra giudizio e comprensione. Un interrogativo che si ripropone nel dialogo con Leonardo Sciascia e Primo Levi, ma anche con molti altri autori e pensatori, attualizzato, ad esempio, nella serrata discussione critica con la tendenza, espressione di una crescente ‘ansia punitiva’, a mal sopportare i tempi e i vincoli di garanzia dello stesso procedimento penale, in favore del ben più rapido, ed emotivo, ‘giudizio mediatico’.
Congiungendo competenze teoriche e sensibilità applicative, esperienze giuridiche e prospettive filosofiche, sociologiche, psicologiche e criminologiche, il volume incoraggia il lettore, tanto più quello interessato al livello di civiltà giuridica (e, dunque, di civiltà tout court) della società in cui vive, a dipanare l’intreccio tra responsabilità, giudizio, riparazione e pena, «tutte categorie che evocano situazioni di sofferenza». La risposta alla perturbante domanda «Ma come rispondere diversamente?» sta nel prendere sulle spalle un «pezzetto della croce della società» aprendosi a un’idea di giustizia come ascolto e attenzione.
KW - Alessandro Manzoni
KW - Criminal Law
KW - Criminal Procedure
KW - Criminal Sanctions
KW - Criminology
KW - Judgement
KW - Justice & Literature
KW - Law & Literature
KW - Leonardo Sciascia
KW - Narrative
KW - Primo Levi
KW - Responsibility
KW - Theory of Justice
KW - Theory of Punishment
KW - media
KW - Alessandro Manzoni
KW - Criminal Law
KW - Criminal Procedure
KW - Criminal Sanctions
KW - Criminology
KW - Judgement
KW - Justice & Literature
KW - Law & Literature
KW - Leonardo Sciascia
KW - Narrative
KW - Primo Levi
KW - Responsibility
KW - Theory of Justice
KW - Theory of Punishment
KW - media
UR - http://hdl.handle.net/10807/311082
UR - https://www.vitaepensiero.it/vita-e-pensiero/libri-collana-giustizia-e-letteratura-53101.html
M3 - Other report
SN - 978-88-343-5787-3
BT - L'esercizio del 'giusto giudizio'. Dialoghi manzoniani sull'idea di responsabilità e i fondamenti della giustizia
PB - Vita e Pensiero
ER -