Abstract
[Ita:]L’epitaffio al cane Zabot, annoverato tra carmina minora del Petrarca, è analizzato dal punto di vista intertestuale e nella sua struttura retorica. La ricognizione nella tradizione manoscritta ha rilevato una fortuna circoscritta alla seconda metà del XV e al XVI secolo, per lo più all’interno di ampie sillogi di epigrammi umanistici. Non si rileva invece la sua presenza nelle raccolte compatte di carmina autenticamente petrarcheschi. Viene inoltre riconosciuta una citazione del distichon nell’ultima redazione del De vero bono di Lorenzo Valla, posto sulla bocca di Maffeo Vegio, uno dei personaggi del dialogo. Lo studio della tradizione diretta e indiretta ha consentito di stabilire un più corretto assetto testuale e revocare in dubbio l’attribuzione al Petrarca.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The epitaph for the dog Zabot attributed to Petrarch |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 189-212 |
Numero di pagine | 24 |
Rivista | Studi Petrarcheschi |
Volume | XXIII 2010 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2010 |
Pubblicato esternamente | Sì |
Keywords
- Lorenzo Valla
- Petrarca
- Petrarch