Lectura Dantis tra istituzionalità e libertà

Elena Landoni

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Abstract

[Ita:]Il Boccaccio Lector Dantis imposta le sue lezioni in S.Stefano di Badis su un'assoluta adesione al testo, assumendo come modello l'autoesegesi offerta proprio dai testi danteschi. L'esposizione del testo allegorico,però, appare subito strutturalmente subordinata a quella letterale, e in particolare a quella erudita che guida la ricezione del poema in senso già umanistico e narrativo, mai estetico. La tradizione delle Lecturae Dantis viene rivitalizzata nel '500 dall'Accademia Fiorentina, con una ripresa spesso molto vicina a quella del Boccaccio. Il registro cambia col terzo momento storico delle Lecturae, inaugurato il 27-4-1899 dal Presidente della Società Dantesca a Firenze. Ad ampie digressioni narrative di stampo ancora boccacciano si affiancano ora brevi valutazioni estetiche, confluite nell'immagine promossa dalla Prolusione alla Lectura Dantis Tauricensis di un Dante poeta-artifex. Una dimensione ermeneutica calata nel testo creativo, e la concezione di opera come centro di irradiazione del discorso critico, appartengono infatti a tutta la tradizione letteraria del Medioevo: dall'ambiente occitanico ai poeti della corte federiciana, sino al caso predantesco più vistoso: quello di Guittone d'Arezzo, che affida proprio allo sviluppo narrativo la propria precisissima concezione poetica.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] Lectura Dantis between institutionality and freedom
Lingua originaleItalian
Titolo della pubblicazione ospiteDante in lettura
Pagine51-62
Numero di pagine12
Stato di pubblicazionePubblicato - 2005

Keywords

  • Dante
  • Italian
  • Lectura Dantis
  • Literature
  • dantis
  • lectura

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