TY - CHAP
T1 - Le relazioni insegnante-studenti nelle classi multietniche
AU - Colombo, Maddalena
AU - Del Zotto, Emanuela
PY - 2012
Y1 - 2012
N2 - [Ita:]IL CAPITOLO ANALIZZA un aspetto fondamentale delle relazioni interetniche in classe, cioè come l’insegnante vive l’esperienza della multiculturalità. Nel corso della rilevazione ORIM tramite questionario, sono state raccolte 71 schede-docenti delle scuole campionate , con lo scopo di verificare l’esistenza nel plesso di attività di accoglienza/integrazione degli alunni non italiani e di raccogliere alcune opinioni dei docenti in merito alla realtà multiculturale delle classi e alle strategie messe in campo. Gli insegnanti sono in genere dell’idea che la presenza di alunni stranieri sia un fatto stimolante per gli insegnanti (62%) e per gli studenti (93%), consenta di rinnovare il proprio insegnamento (59,2%), sia un segno di modernità della scuola (61,2%) e una presenza che dovrebbe comunque essere distribuita in tutte le classi o scuole (87,3%). Tuttavia, vengono rilevati anche alcuni aspetti critici, come l’aumento del carico di lavoro (18,6%), un freno al regolare svolgimento dell’attività didattica (11,3%), un abbassamento della qualità dell’insegnamento (8,5%).
Gli insegnanti si sentono in genere abbastanza preparati nell’affrontare la realtà multiculturale delle classi: i dati mostrano che all’aumentare degli anni di servizio aumenta il grado di preparazione percepita per affrontare le sfide della multiculturalità e crescono le occasioni di formazione che il docente coglie per prepararsi ai temi dell’intercultura; non si modifica, invece, l’attivazione di misure di accoglienza che anzi tendono a calare con l’età. Inoltre, il grado di sensibilità varia in relazione alla densità della popolazione straniera: infatti, dove c’è una concentrazione superiore al 50%, i docenti si sentono meno adeguati alle situazioni complesse che si trovano ad affrontare e hanno speso meno energie nell’auto-formazione; tuttavia, mostrano di aver intrapreso un numero medio di interventi di accoglienza/integrazione superiore a quello dei colleghi delle scuole meno “sotto pressione” e di avere opinioni lievemente più sensibili verso gli stranieri. La percezione della propria adeguatezza è legata anche al grado di attivazione dell’istituto, che pertanto produce un livello più alto di sensibilità e di consapevolezza, accanto a una visione realistica della situazione, nella quale si colgono anche gli aspetti più problematici e non solo quelli di innovazione e cambiamento. Si conferma, a questo proposito, quanto rilevato anche nel corso di altre indagini (Eve, Ricucci, 2009; Osservatorio provinciale immigrazione di Bologna, 2010), sull’importanza delle specifiche situazioni, degli ambienti “locali” nel delineare e sviluppare le modalità di incontro e di relazione.
Fra gli aspetti di criticità, si sottolinea soprattutto il basso livello di cooperazione fra docenti dello stesso istituto e la scarsità di risorse mirate all’inserimento e all’integrazione degli alunni stranieri. Il rapporto insegnante-alunno è stato oindagato anche con domande dirette nel questionario agli alunni. Gli intervistati, sia italiani sia stranieri, ritengono di essere trattati bene (48,1%) o abbastanza bene (30%) dagli insegnanti e ne sono più convinte le femmine dei maschi e coloro che hanno un buon rendimento scolastico. Il rapporto positivo alunni-docenti non si modifica in relazione alla numerosità della presenza degli stranieri. Questo sta a significare una buona capacità di interazione degli insegnanti anche in situazioni complesse e dense di problematiche legate alla estrema eterogeneità della popolazione scolastica.
AB - [Ita:]IL CAPITOLO ANALIZZA un aspetto fondamentale delle relazioni interetniche in classe, cioè come l’insegnante vive l’esperienza della multiculturalità. Nel corso della rilevazione ORIM tramite questionario, sono state raccolte 71 schede-docenti delle scuole campionate , con lo scopo di verificare l’esistenza nel plesso di attività di accoglienza/integrazione degli alunni non italiani e di raccogliere alcune opinioni dei docenti in merito alla realtà multiculturale delle classi e alle strategie messe in campo. Gli insegnanti sono in genere dell’idea che la presenza di alunni stranieri sia un fatto stimolante per gli insegnanti (62%) e per gli studenti (93%), consenta di rinnovare il proprio insegnamento (59,2%), sia un segno di modernità della scuola (61,2%) e una presenza che dovrebbe comunque essere distribuita in tutte le classi o scuole (87,3%). Tuttavia, vengono rilevati anche alcuni aspetti critici, come l’aumento del carico di lavoro (18,6%), un freno al regolare svolgimento dell’attività didattica (11,3%), un abbassamento della qualità dell’insegnamento (8,5%).
Gli insegnanti si sentono in genere abbastanza preparati nell’affrontare la realtà multiculturale delle classi: i dati mostrano che all’aumentare degli anni di servizio aumenta il grado di preparazione percepita per affrontare le sfide della multiculturalità e crescono le occasioni di formazione che il docente coglie per prepararsi ai temi dell’intercultura; non si modifica, invece, l’attivazione di misure di accoglienza che anzi tendono a calare con l’età. Inoltre, il grado di sensibilità varia in relazione alla densità della popolazione straniera: infatti, dove c’è una concentrazione superiore al 50%, i docenti si sentono meno adeguati alle situazioni complesse che si trovano ad affrontare e hanno speso meno energie nell’auto-formazione; tuttavia, mostrano di aver intrapreso un numero medio di interventi di accoglienza/integrazione superiore a quello dei colleghi delle scuole meno “sotto pressione” e di avere opinioni lievemente più sensibili verso gli stranieri. La percezione della propria adeguatezza è legata anche al grado di attivazione dell’istituto, che pertanto produce un livello più alto di sensibilità e di consapevolezza, accanto a una visione realistica della situazione, nella quale si colgono anche gli aspetti più problematici e non solo quelli di innovazione e cambiamento. Si conferma, a questo proposito, quanto rilevato anche nel corso di altre indagini (Eve, Ricucci, 2009; Osservatorio provinciale immigrazione di Bologna, 2010), sull’importanza delle specifiche situazioni, degli ambienti “locali” nel delineare e sviluppare le modalità di incontro e di relazione.
Fra gli aspetti di criticità, si sottolinea soprattutto il basso livello di cooperazione fra docenti dello stesso istituto e la scarsità di risorse mirate all’inserimento e all’integrazione degli alunni stranieri. Il rapporto insegnante-alunno è stato oindagato anche con domande dirette nel questionario agli alunni. Gli intervistati, sia italiani sia stranieri, ritengono di essere trattati bene (48,1%) o abbastanza bene (30%) dagli insegnanti e ne sono più convinte le femmine dei maschi e coloro che hanno un buon rendimento scolastico. Il rapporto positivo alunni-docenti non si modifica in relazione alla numerosità della presenza degli stranieri. Questo sta a significare una buona capacità di interazione degli insegnanti anche in situazioni complesse e dense di problematiche legate alla estrema eterogeneità della popolazione scolastica.
KW - IMMIGRATION
KW - INTERETHNICAL RELATIONS
KW - LOWER SECONDARY SCHOOL
KW - SOCIAL SURVEY
KW - TEACHERS
KW - diversity management at school
KW - social survey
KW - sociology of education
KW - IMMIGRATION
KW - INTERETHNICAL RELATIONS
KW - LOWER SECONDARY SCHOOL
KW - SOCIAL SURVEY
KW - TEACHERS
KW - diversity management at school
KW - social survey
KW - sociology of education
UR - http://hdl.handle.net/10807/10710
UR - http://www.orimregionelombardia.it
M3 - Chapter
SN - 9788864471037
T3 - Rapporto Orim 2011
SP - 107
EP - 128
BT - Relazioni interetniche e livelli di integrazione nelle realtà scolastico-formative della Lombardia
A2 - COLOMBO, MADDALENA
A2 - BESOZZI, ELENA
ER -