Le origini storiche della politica estera americana

[Ita:]Il capitolo propone una riflessione sulle origini storiche della politica estera americana, i suoi principali obiettivi e i suoi processi di sviluppo ottocenteschi, alla ricerca di alcuni trend di lungo periodo, utili per certi versi ancora oggi, ma sicuramente validi per interpretare le linee di politica estera statunitense fino almeno al biennio 1989-1991. L’attenzione è posta in particolar modo su alcuni termini che tradizionalmente vengono utilizzati per descrivere la parabola storica della politica estera statunitense, in particolare sui concetti di isolazionismo e imperialismo. Del primo termine si mettono in luce i falsi miti, rilevando la costante proiezione degli States oltre i propri confini (continentali e trans-continentali) sebbene attraverso l’uso, in chiave eccezionalista, di mezzi come la penetrazione commerciale e l’influenza culturale. A questa revisione dell’isolazionismo nella storia statunitense fa da contraltare inevitabile la riflessione sulla postura imperialista, tratto realmente distintivo dell’agire della Repubblica federale americana, fin dalle origini. Il saggio conclude che, nonostante l’immagine della nazione americana veicolata sul piano interno abbia sempre alimentato nell’opinione pubblica la percezione della natura eminentemente repubblicana dello Stato a scapito di quella imperiale, questa Repubblica federale abbia manifestato, fin dalle proprie origini, una chiara vocazione espansionista e imperialista, intrecciatasi poi a filo doppio allo stesso avanzamento civile e democratico della nazione, dandole possibilità di crescita territoriale, commerciale e culturale. Auto-percezione eccezionalista, imperialismo, ma anche pragmatismo, sono quindi i concetti originari con i quali, a parere di chi scrive, si dovrebbe acquisire familiarità nello studio storico della politica estera americana.