Abstract
[Ita:]Affrontare il tema delle nullità legate alla omessa o insufficiente descrizione dell’imputazione comporta, in via
inevitabile, prendere atto della distanza esistente tra la lettura della dottrina, volta a salvaguardare le garanzie
formali del processo, e la giurisprudenza che configura tali nullità solo a fronte di un pregiudizio effettivo per
l’imputato, ispirandosi alle sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo. Il d. lgs. n. 150 del 2022 (c.d. l.
Cartabia), nel confermare la centralità di una imputazione completa in fatto e in diritto per il funzionamento
del processo, responsabilizza le parti e rafforza i poteri di controllo del giudice in materia, con la ulteriore
marginalizzazione delle nullità, all’interno dell’udienza preliminare e predibattimentale, che diventano sede
naturale di perfezionamento e di stabilizzazione dell’accusa. Eppure le novità contenute negli artt. 421, 423
e 554 bis c.p.p. impongono di rivalutare alcuni approdi giurisprudenziali fino ad oggi consolidati, sulla scorta
anche della giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, più attenta della Corte di Strasburgo a
sottolineare l’essenzialità di una contestazione formale all’imputato in via preventiva di una accusa chiara e precisa
in tutte le sue componenti materiali e giuridiche, per garantire l’effettività del contraddittorio e, più in generale,
del diritto di difesa delle parti.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The nullities of imputation between national regulatory framework and European jurisprudence |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 177-202 |
Numero di pagine | 26 |
Rivista | DIRITTO PENALE CONTEMPORANEO |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2024 |
Keywords
- Imputazione