Le frontiere mobili della cartolarizzazione

Enrico Rino Restelli*

*Autore corrispondente per questo lavoro

Risultato della ricerca: Contributo in rivistaArticolo in rivista

Abstract

[Ita:]Le numerose riforme della l. 130/1999 hanno progressivamente attribuito alle società per la cartolarizzazione dei crediti considerevoli poteri, avvicinando tali operazioni alla gestione collettiva del risparmio. L’attività gestionale naturalmente connessa all’esercizio tali poteri pone pertanto significativi problemi di conformità del diritto italiano all’ordinamento europeo, nella misura in cui la gestione di un Oicr costituisce “attività riservata” ai sensi della Direttiva 2011/61/UE (AIFMD). Ora, ciò che contraddistingue le due fattispecie è proprio la natura dei rischi assunti e, pertanto, la fonte da cui scaturiscono i rendimenti attesi: in questo senso, l’attività dell’SPV deve essere interamente volta a gestire il rischio di credito connesso ai debitori ceduti, mentre è esclusa l’assunzione di altri “rischi finanziari”, che discendono dalla variazione dei prezzi delle attività in portafoglio e che caratterizzano infatti la gestione collettiva del risparmio. Di qui, la necessità di interpretare la l. 130/1999 in modo da assicurare che l’estensione e le modalità di esercizio dei nuovi poteri concessi all’SPV siano conformi a tali criteri, escludendo senz’altro la possibilità di introdurre - per tale via - nuovi rischi finanziari all’interno delle operazioni di cartolarizzazione.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] The movable frontiers of securitization
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)926-949
Numero di pagine24
RivistaBANCA BORSA E TITOLI DI CREDITO
Stato di pubblicazionePubblicato - 2020
Pubblicato esternamente

Keywords

  • Cartolarizzazione
  • Cartolarizzazioni immobiliari
  • Gestione collettiva del risparmio
  • Non Performing Loan
  • Regolamento (UE) 2017/2402

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