@inbook{27dd166f5d3e455f892367affba0c79b,
title = "Le disavventure di una formula zanardelliana.",
abstract = "[Ita:]In questo breve saggio si prende in considerazione la formula tendente a reprimere i “fatti diretti” a commettere un delitto – la quale, largamente impiegata dal legislatore fascista in riferimento ai c.d. {\textquoteleft}delitti di attentato{\textquoteright} a partire dalla legge n. 2008/1926, sarebbe poi stata alla base, come comunemente si afferma, dell{\textquoteright}inasprimento della disciplina codicistica del tentativo attraverso la punibilit{\`a} degli atti {\textquoteleft}preparatori{\textquoteright} del delitto – per dimostrare come essa avesse avuto in realt{\`a} origine nella disciplina del reato politico contenuta nel codice Zanardelli e fosse stata coniata al fine di limitare garantisticamente l{\textquoteright}amBito delle fattispecie punibili alla sola fase {\textquoteleft}esecutiva{\textquoteright} del reato. Solo la scelta dei codificatori del regime di estendere agli atti preparatori la rilevanza del tentativo punibile avrebbe dunque determinato – come talune peraltro discutibili sentenze del Tribunale speciale per la sicurezza dello Stato emanate tra il 1926 e il 1930 stanno d{\textquoteright}altronde a dimostrare – l{\textquoteright}attribuzione di un significato {\textquoteleft}autoritario{\textquoteright} alla formula in esame.",
keywords = "attentato, codice penale, delitto tentato, diritto penale, attentato, codice penale, delitto tentato, diritto penale",
author = "Roberto Isotton",
year = "2009",
language = "Italian",
isbn = "9788813290726",
series = "Casi Fonti e Studi per il diritto penale. Serie II, Le Fonti, 27",
pages = "CI--CXXII",
editor = "Sergio Vinciguerra",
booktitle = "Il codice penale per il Regno d'Italia (1889)",
}