Le Classi Dirigenti. Punto debole dell'Africa

Beatrice Nicolini*

*Autore corrispondente per questo lavoro

Risultato della ricerca: Contributo in rivistaArticolo in rivistapeer review

Abstract

[Ita:]Spesso in Africa si preferisce la legalità alla legittimità delle proprie classi dirigenti a ricoprire i posti di potere. Sostanziale incapacità di costruire collegamenti con la società civile e di prevenire le crisi politiche; assenza di approccio olistico: queste sono alcune delle frequenti osservazioni da parte di analisti e think tanks occidentali nei confronti delle classi dirigenti africane. Approdare in Africa, indentificare un gruppo all’interno del quale nominare un capo locale che potesse fungere da referente e da rappresentante per interessi commerciali e politici essenzialmente esterni ed estranei al gruppo stesso. Innescare un processo di domanda esterna che potesse modificare radicalmente i percorsi eco ambientali e le più profonde e ancestrali tradizioni per arricchirsi senza alcun interesse per un bene comune che in Africa si basa, non certo senza conflitti, da sempre sullo scambio e sulla solidarietà tra comunità differenti tra loro. Conseguentemente, i processi di verticalizzazione e di polarizzazione del potere, già naturalmente presenti in numerose aree del continente africano, vennero fortemente acuiti da economie che furono coloniali, neocoloniali e concentrate sugli sfruttamenti delle risorse naturali che il continente più ricco del mondo poteva e può offrire alle leadership politiche.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] The Executive Classes. Weak point of Africa
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)36-38
Numero di pagine3
RivistaMISSIONE OGGI
Volume2020
Stato di pubblicazionePubblicato - 2020

Keywords

  • Africa

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