L’arte drammatica fra rito e mito: recensione di Cerimonie e artifici nel teatro di W.B. Yeats (2011) di Fabio Luppi

Geraldina Colombo

Risultato della ricerca: Altra tipologiaOther contribution

Abstract

L’operazione yeatsiana vòlta a promuovere il recupero del passato, è il presupposto teorico attorno al quale ruota l’ipotesi centrale sostenuta da Luppi, secondo cui il teatro di Yeats nascerebbe da una rivisitazione di antichi riti e miti. Il nucleo della tesi stessa è racchiuso dal titolo del lavoro, Cerimonie e artifici nel teatro di W.B.Yeats, il quale individua nelle “cerimonie” e negli “artifici” i motivi costituenti l’esperienza teatrale yeatsiana – esperienza che, attraverso la composizione di ventisei drammi, inizia nel 1899 con la nascita dell’Irish Literary Theatre e culmina nel 1904 con la fondazione dell’Abbey Theatre di Dublino. Il teatro di Yeats si fonda su un duplice influsso, come spiega Luppi: il primo “è legato all’idea dell’emozione popolare – la tradizione – le cui immagini sono patrimonio della grande memoria. Il secondo è l’artificio individuale, il mezzo personale del poeta – il talento individuale – che concorre a creare la vera poesia”. I concetti di “emozione popolare” e “tradizione” da un lato e quello di “talento individuale” del poeta dall’altro, riconducono alle parole chiave del titolo rispettivamente, “cerimonie” e “artifici”, e alla loro portata semantica, storicamente fortemente connotata.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] Dramatic art between ritual and myth: review of Ceremonies and artifices in the theater of WB Yeats (2011) by Fabio Luppi
Lingua originaleItalian
Stato di pubblicazionePubblicato - 2017
Pubblicato esternamente

Keywords

  • Recupero del mito irlandese
  • Teatro
  • W. B. Yeats

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