La vocazione civile del Realismo Terminale

Giuseppe Langella

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Abstract

[Ita:]La corrente poetica del Realismo Terminale si prefigge di descrivere e interpretare quegli aspetti del divenire storico-sociale che maggiormente caratterizzano la nostra epoca; vuol essere il rispecchiamento dinamico e critico e la traduzione coerente, sul piano estetico delle forme, del mondo del terzo millennio. Tra i due poli opposti dell’autonomia e dell’eteronomia dell’arte, i realisti terminali stanno nettamente dalla parte dell’eteronomia, consapevoli di trovarsi in una fase cruciale del divenire storico, per certi versi drammatica e risolutiva, appunto “terminale”, nella quale non è possibile tacere né chiudersi nel proprio io. Per questo assumono, provocatoriamente, la parte antipatica dei profeti di sventure, intervenendo in particolare, oltre che sugli episodi sintomatici e nevralgici della cronaca, su temi sensibili inerenti all’ambiente, allo sviluppo tecnologico, al sistema delle comunicazioni e dei social, ai flussi migratori, agli stili di vita, all’economia e alle politiche mondiali.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] The civil vocation of Terminal Realism
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)219-224
Numero di pagine6
RivistaOBLIO
VolumeXII
Stato di pubblicazionePubblicato - 2022

Keywords

  • Civil Poetry
  • Poesia civile
  • Realismo Terminale
  • Terminal Realism

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