Abstract
[Ita:]Il saggio sulla riforma dei seminari vescovili evidenzia assai bene le ragioni pratiche del prudente operato del ministro per il culto del Regno Italico Giovanni Bovara: il modello francese recepito nel Regno tra 1810 e 1811 comportava, infatti, una netta separazione degli studenti laici dai futuri chierici trasformando i seminari vescovili da scuole pubbliche aperte a tutti, quali erano stati nei secoli, a collegi di educazione per chierici. Ebbene, previo parere dello Scopoli, Bovara applicò senz’altro la legge di riforma che trasferiva all’Italia questa impostazione segregativa prevedendo però un’esplicita riserva per quelle località ― come Feltre, Chioggia, Comacchio e Rovigo ― dove non esistevano né ginnasi né scuole pubbliche di italiano o retorica e i corsi del seminario dovevano continuare a restare aperti ai laici quale unica preziosa risorsa educativa per la popolazione locale. Ancora una volta la deroga al provvedimento generale faceva rivivere una normativa che, contro l’a¬strat¬tezza della legge, la sovranità dello Stato, le forme della sua am¬mi¬nistrazione, teneva conto di antichi usi e reali necessità del paese e per questo puntava molto sulla collaborazione e sui suggerimenti dei vescovi.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The "vigilance" of the Napoleonic state on the formation of the clergy. Episcopal seminars from public schools to colleges of education for clerics |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 263-274 |
Numero di pagine | 12 |
Rivista | ANNALI DI STORIA MODERNA E CONTEMPORANEA |
Volume | 4 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2002 |
Pubblicato esternamente | Sì |
Keywords
- History of institutions of the Church
- storia istituzioni ecclesiastiche