Abstract
[Ita:]Illustrata l’evoluzione della competenza della Corte si Strasburgo, le cui sentenze avrebbero il valore di cosa giudicata interpretata, si evidenziano i riflessi della sua giurisprudenza sul sistema processuale penale italiano in tema di contraddittorio e diritto di difesa. Sono così rilevati i punti di attrito, dove sarebbe necessario intervenire per conformare l’ordinamento interno ai precetti pattizi. Nell’ultimo paragrafo si esamina la questione derivante dall’obbligo per l’Italia di adeguarsi alle condanne subite per violazione dell’equità processuale, sostenendo che – in mancanza di una disciplina legislativa – la macroscopica difformità dal modello di giusto processo, tipica di una sua celebrazione reputata iniqua, genera l’inesistenza giuridica del giudizio e quindi del giudicato.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The protection of the contradictory and the right of defense between the ECHR and the Lisbon Treaty |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | La cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale nell’Unione europea dopo il Trattato di Lisbona |
Pagine | 43-64 |
Numero di pagine | 22 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2011 |
Evento | Il futuro della cooperazione giudiziaria e di polizia nell’UE dopo il Trattato di Lisbona - Siracusa Durata: 23 apr 2010 → 24 apr 2010 |
Convegno
Convegno | Il futuro della cooperazione giudiziaria e di polizia nell’UE dopo il Trattato di Lisbona |
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Città | Siracusa |
Periodo | 23/4/10 → 24/4/10 |
Keywords
- Adversary system
- Contraddittorio
- Contumacia
- Diritti umani
- Diritto alla prova
- Diritto di difesa
- Human rights
- Nemo tenetur se detegere
- Procedura penale sovranazionale
- Pubblicità processuale
- Right to defence
- Right to evidence
- Supranational criminal procedure
- Testimonianza
- Testimony
- Trial in absence
- Trial publicity