Abstract
[Ita:]Per far fronte a una società di soggetti autointeressati, un certo liberalismo ha cercato dei meccanismi giuridici che consentano di fare a meno delle virtù dei singoli.
Ma questa concezione non pare risolvere vari problemi che attanagliano diverse società: per es. garantire più libertà, ma anche più controlli (per contrastare terrorismo e criminalità); favorire la coesione e la solidarietà fra le persone, ma anche rispondere alle esigenze non di rado confliggenti dei singoli, che a volte rivendicano insaziabilmente diritti nei confronti degli altri e dello Stato. La crisi delle democrazie deriva dalla mancanza di un ethos in grado di sorreggerle e dal dilagante individualismo.
Risulta oggi imprescindibile promuovere le virtù civili e la diffusione di motivazioni a perseguire il bene comune anche quando contrasti con il proprio vantaggio.
La principale sorgente di fioritura umana e sociale e di virtù civili sono le comunità umanizzatrici, e il loro inestimabile vivaio, nonché il fondamento cruciale della società, è la famiglia (come già sottolineavano Aristotele, Cicerone, Locke, Hegel e tanti altri).
È dunque interesse cruciale dello Stato (anche per il liberale Rawls) promuovere questo istituto, che è una componente decisiva del bene comune politico.
E va rilanciata un’antropologia relazionale (Tommaso d’Aquino): la vita associata è un elemento cruciale del bene di ciascuno.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The sociability of the good. Reflections of fundamental and political ethics on the common good, human rights and civil virtues |
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Lingua originale | Italian |
Editore | Edizioni ETS |
Numero di pagine | 333 |
Volume | 181 |
ISBN (stampa) | 978-8846748935 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2017 |
Keywords
- liberalism, personalism, common good, human rights, civil virtues
- liberalismo, personalismo, bene comune, diritti umani, virtù civili