Abstract
[Ita:]Se nell’evoluzione storica è riscontrabile il passaggio dalla concezione della prova come argomentazione a quella della prova come dimostrazione, occorre ora coniugare le due prospettive accogliendo una concezione dialettica della prova. Essa implica il riconoscimento della neutralità metodologica del giudice nella ricostruzione del fatto, che deve però essere ritenuta attendibile per potersi riconoscere la giustizia della decisione. Ma la verità della ricostruzione fattuale, per essere da tutti condivisa, deve conseguire a una neutralità epistemologica del processo, poiché in una società multiculturale non possono essere privilegiate alcune impostazioni filosofico-gnoseologiche rispetto ad altre: risponde a tale esigenza la concezione semantica della verità. Per l’ottenimento di quest’ultima serve la prova, di cui sono esaminati i profili concettuali e i criteri di valutazione. Viene quindi individuato nell’epistemologia giudiziaria uno specifico ambito di studio, volto ad analizzare criticamente i metodi e la validità della conoscenza giudiziale.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The reconstruction of the fact in the criminal trial |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 41-59 |
Numero di pagine | 19 |
Rivista | REVISTA BRASILEIRA DE CIÊNCIAS CRIMINAIS |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2015 |
Keywords
- Conclusione probatoria
- Epistemologia giudiziaria
- Evidence
- Judicial epistemology
- Judicial truth
- Methodological neutrality of the judge
- Multiculturalism
- Multiculturalismo
- Neutralità metodologica del giudice
- Proof
- Prova
- Verità giudiziale