Abstract
[Ita:]Già diffusa in alcuni Paesi europei e negli Stati Uniti d’America agli inizi degli anni Venti, la radio avviava le trasmissioni anche in Italia nell’autunno del 1924 con l’inaugurazione della stazione di Roma, presto seguita da altre numerose. Molti studi hanno preso in esame gli sviluppi della radiofonia e il suo impiego per fini propagandistici e di svago durante il ventennio fascista, nonché il contributo dato, a partire sempre da quel periodo, alla trasformazione del nostro Paese in una società di massa. A fronte del riconoscimento del ruolo svolto dalla radio, potenzialmente in grado di arrivare e di parlare a tutti gli italiani, anche agli analfabeti, diversamente dal libro o dal giornale, va rilevata la scarsa attenzione della storia dell’educazione per questo mezzo di comunicazione che, al pari di altri, ha contribuito a costruire la “memoria collettiva” della nazione. Le ricerche sulla genesi della radiofonia italiana hanno segnalato l’interesse per l’infanzia e la scuola. Pochissimi però sono gli studi che hanno indagato in modo organico tappe, aspetti, protagonisti di questa vicenda.
Il presente saggio vuole colmare questa lacuna e percorrere, all’interno del ventennio fascista, un tratto di questa storia, ovvero quella relativa a una prima fase delle trasmissioni radiofoniche per i più giovani, che va dalle origini, nel 1925, al 1933, anno in cui il governo Mussolini istituì l’Ente Radio Rurale, con lo scopo di raggiungere il più capillarmente possibile con la radio gli italiani. Si tratta di una fase connotata da un’azione autonoma delle diverse stazioni nella programmazione per la fanciullezza e da continuità con le migliori esperienze di letteratura e pubblicistica per l’infanzia del primo ventennio del Novecento anche se, in modo via via più deciso, il fascismo pervadeva lo spazio radiofonico per i ragazzi.
La ricerca ha preso le mosse dallo spoglio della stampa periodica espressione della radio italiana per censire le trasmissioni rivolte ai più piccoli e fare luce sui nomi degli ideatori e dei collaboratori. Sono state analizzate le riviste edite dall’Unione Radiofonica Italiana (URI), prima, e dall’Ente Italiano Audizioni Radiofoniche (EIAR) dopo, ovvero il «Radiorario» (1925-1929), il «Radiocorriere» (dal 1930), nonché l’«Annuario» dell’EIAR. Analoga attenzione è stata riservata alle pubblicazioni scritte dai conduttori dei programmi per ragazzi, che raccolgono memorie, testi e tracce per le trasmissioni.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Radio for children in the early years of fascism (1925-1933) |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 219-250 |
Numero di pagine | 32 |
Rivista | HISTORY OF EDUCATION & CHILDREN'S LITERATURE |
Volume | XIII |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2018 |
Keywords
- Fascism
- History of education
- Italy
- Radio a scuola.
- Storia dell'educazione
- Tools of education
- XXth
- fascismo