Abstract
[Ita:]Il saggio ripercorre criticamente la questione dell'eguaglianza a partire dal dato fenomenico delle differenze personali e dall'aspirazione giuridica alla parità di trattamento. L'eguaglianza viene ricostruita come diritto fondamentale a non essere discriminati per motivi odiosi, secondo un elenco legislativo che evolve in relazione ai mutamenti del contesto sociale e della sensibilità culturale. Nell'articolo 15 dello Statuto dei lavoratori del 1970 (la norma cardine sulla quale in Italia la legislazione ha costruito il diritto antidiscriminatorio, anche tramite l'introduzione di azioni processuali e positive) si trovano già tutte le premesse per la trasformazione del principio di egualiganza promesso in Costituzione in posizioni giuridiche soggettive rilevanti nei contratti di lavoro. Nell'impresa, che è la forma produttiva dell'organizzazione socale, la questione dell'eguaglianza si pone con la massima intensità, poiché è tesa tra posizioni di diritto e posizioni di potere e poiché contraddice apparentemente le politiche differenziali della gestione del personale. L'analisi porta a considerare che operare per l'eguaglianza nei luoghi di lavoro equivale a riconoscere che la professionalità si impone come solo criterio differenziale razionalmente accettabile.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The issue of equality in labor law |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 95-124 |
Numero di pagine | 30 |
Rivista | RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL LAVORO |
Volume | 2011, parte I |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2011 |
Keywords
- dignità sociale
- diritto del lavoro
- discriminazione diretta e indiretta
- eguaglianza
- fattori odiosi
- merito
- pari opportunità
- parità di genere
- persona del lavoratore
- tutela antidiscriminatoria