Abstract
[Ita:]La contestazione fino al rifiuto della autorità è una delle eredità della seconda metà del ‘900. Momento in cui l’affermazione dello spirito individualistico ha messo sotto accusa i pilastri su cui l’ordine sociale poggiava: la tradizione, la patria, la famiglia, la scuola, la chiesa. Quel disegno si è, in buona parte, realizzato.
Eppure, se è vero che è difficile trovare porti sicuri dove ancorarla, è pur vero che come l’araba fenice l’autorità risorge in continuazione dalle sue ceneri. Ricostituendosi in forme inedite, più fuggevoli e indeterminate rispetto al passato, ma non per questo meno problematiche. Soprattutto se continuamente confuse con il potere. Contribuendo a creare quel senso di confusione che caratterizza la nostra comune condizione contemporanea. Così l’autorità, uscita dalla porta, rientra dalla finestra, in modo disordinato e informe. A chi dunque dobbiamo guardare?
Non si tratta di tornare indietro, come qualcuno immagina. Si tratta, piuttosto, di andare avanti, riflettendo di nuovo su un termine che rimane essenziale e insieme difficile. Un mondo senza autorità non è possibile, se non a costo di perdere la libertà. Semmai il problema rimane quello di pensare diversamente l’autorità. Riconoscendone il ruolo essenziale di connettore tra chi viene prima e chi viene dopo (e non solo in senso temporale). Da questo punto di vista, l’autorità può essere vista come una struttura una porta che mentre inquadra - definendo così una direzione - al tempo stesso apre ad un futuro che ancora non c’è ma che pure non parte dal nulla.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The door of authority |
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Lingua originale | Italian |
Editore | Vita e Pensiero, Milano |
Numero di pagine | 248 |
ISBN (stampa) | 9788834335499 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2021 |
Keywords
- autorità libertà soggetto istituente istituito