Abstract
[Ita:]La recensione rileva come il titolo del libro, indubbiamente
suggestivo nella formulazione, rappresenta soltanto una delle prospettive
delineate dal ponderoso contributo: quella che – per dirla con la curatrice – guarda ad
una musica «di second’ordine» diretta ai semplici, ai poveri, agli incolti. Una musica
‘minore’ che ha campo di imporsi in un quadro tanto ampio da estendersi ai mondi
nuovi. In realtà il libro propone altri scenari che si iscrivono palesemente nell’ambito
colto, ancorché lo spettro dei destinatari – almeno tendenzialmente – non risulti limitato
da distinzioni di classe sociale. È fi n pleonastico osservare come i due versanti
divergano sostanzialmente. Nel primo gli ideali apostolici e missionari votati alla
persuasione e alla conversione dei cuori implicano un’assunzione eminentemente
‘utilitaristica’ della musica, nel secondo siffatta assunzione eteronoma pare scontare,
nella prassi, un’inevitabile sovraesposizione estetica che la Chiesa, anche nell’ambito
liturgico, non riesce a contenere.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The music of the simple. The other Counter-Reformation |
---|---|
Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 202-206 |
Numero di pagine | 5 |
Rivista | Rivista di storia della chiesa in Italia |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2014 |
Pubblicato esternamente | Sì |
Keywords
- Entierro
- cantata
- congregazioni
- devoti
- dottrina cristiana
- missioni rurali
- oratorio musicale
- strategie pastorali