Abstract
[Ita:]Il saggio per il catalogo della X Biennale d’arte sacra, organizzata dalla Fondazione Staurós sul tema della luce, parte dalla cosmogonia e dall’antropologia su cui s’appoggia originalmente il tema facendo emergere la necessità di una posizione critica che non attenga solo alla ricostruzione storico-documentaria, che pure è contemplata, ma piuttosto a un processo d’interpretazione. L’orizzonte interpretativo sub specie lucis, che si ricollega al lavoro di H. Sedlmayr, si riferisce alla storia della luce nell’arte come struttura epocale nella quale possono evidenziarsi fenomeni ancora più importanti che non nella storia dello spazio, che ha dominato la cultura artistica da Riegl in poi. Il saggio analizza il processo della luce degli impressionisti in cui la luce-colore dissolve l’unità dell’oggetto nel divenire del puro dato fenomenico.
Dall’assunzione delle ricerche scientifiche l’avanguardia assume l’impiego della luce artificiale comeelemento protagonista della città moderna. Di qui nasce la figura dell’artista inventore, dalle compenetrazioni dei futuristi alle invenzioni dei cotruttivisti russi, alle sperimentazioni del Bauhaus, allo Spazialismo di Fontana. Dall’utilizzazione della luce come segno nello spazio si avviano esperienze diverse come quelle di D. Flavin, Fibonacci, M. Merz, B. Nauman, J. Kosuth, J. Holzer.
La luce è anche protagonista di molte video installazioni come le prime di N. J. Paik, di C. Moormann o di W. Wostell fino agli svolgimenti di W. Staehle in cui si mette in luce l’annullamento delle categorie spazio-temporali prodotte dalle nuove tecnologie.
A fianco di scienza e tecnologia altri artisti sono tornati ad esplorare i segni naturali legati allo spirituale e al cosmologico come R. Smithson, M. Heizer, R. Morris, R. Long, W. De Maria, J. Turrel per i quali è comunque evidente la dissoluzione di un fermo ambito di riferimento del pensiero trascendente.
Dopo l’excursus più generale il saggio affronta lo svolgimento del tema all’interno del percorso della committenza ecclesiale nelle scelte specifiche dell’architettura e connesse alla produzione di vetrate in molti celebri esempi che arrivano fino ai giorni nostri. Dai più famosi interventi in chiese di F. Leger J.Bazaine e A. Manessier, Le Corbusier fino ai più recenti di P. Soulages, D. Flavin, C. Ruggeri, V. Vago, T. Ando, dove esperienza artistica ed esperienza di fede entrano in un reciproco riconoscimento.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The frontier of light. Some historical experiences |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Decima Biennale d'Arte Sacra. Nel segno della luce |
Editor | LUCIANO CARAMEL, Giuseppe Billi, CARLO MARIO STEFANO CHENIS |
Pagine | 33-47 |
Numero di pagine | 15 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2002 |
Keywords
- Biennale Arte Sacra
- arte contemporanea
- contemporary art
- light
- luce