Abstract
[Ita:]Il presente lavoro studia il ritratto di Milziade nelle fonti tra il IV sec. a.C. e il I sec. d.C.,
cioè dopo Erodoto e prima di Plutarco e della Seconda sofisitica. Dopo una breve introduzione
contenuta nel primo paragrafo, il secondo si sofferma sulle fonti di IV secolo: gli
oratori generalmente forniscono una presentazione elogiativa di Milziade, riabilitandone
l’immagine dopo la sua morte in disgrazia (par. 2.1); successivamente, viene analizzata la
sua presentazione in autori come Platone, Aristotele (par. 2.2) e Teopompo ed Eforo (par.
2.3). Il terzo paragrafo affronta le fonti relative al periodo tra il I sec. a.C. e il I d.C.: l’unica
fonte greca è Diodoro (par. 3.1), mentre abbiamo un buon numero di fonti latine, tra cui
Nepote, Cicerone, Seneca il Vecchio e Valerio Massimo (par. 3.2). Nel quarto paragrafo
sono analizzate alcune notizie isolate su Milziade, relative alla battaglia di Maratona (par.
4.1) o ad eventi ad essa successivi (par. 4.2) o ancora ad altri fatti (par. 4.3), allo scopo non
tanto di accertarne l’attendibilità storica, di solito piuttosto bassa, bensì di trarne deduzioni
sull’immagine di Milziade che l’autore voleva veicolare attraverso di esse. Il quinto e ultimo
paragrafo propone alcune considerazioni conclusive e osserva da un lato che è innegabile
una significativa riabilitazione di Milziade, dovuta sia alla propaganda cimoniana,
sia soprattutto alla nuova situazione internazionale che Atene si trovava a vivere nel IV
secolo, ma, dall’altro, che la sua immagine rimane almeno in parte controversa: sono attestate
posizioni critiche, come quella di Platone, e anche giudizi chiaroscurali, come quello
di Nepote, autore dell’unica biografia nota di Milziade.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The fortune of Miltiades between the 4th century BC and I A.D. Fragments of a tradition |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 417-450 |
Numero di pagine | 34 |
Rivista | HISTORIKA |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2019 |
Keywords
- Milziade, Atene, V secolo, tradizione, frammenti