La formazione dei maestri e dei docenti di ginnasio-liceo nella legislazione asburgica e l’applicazione nei territori italiani tra XVIII e XIX secolo

[Ita:]L’intervento illustra il percorso della formazione dei docenti dall’età teresiana all’Unità d’Italia nella legislazione austriaca e nella sua applicazione nei territori italiani, in Lombardia in ispecie. Si mette in luce come nell’età della Restaurazione migliorasse la preparazione pedagogico-didattica dei maestri elementari, che studiavano su un testo di notevole spessore pedagogico, la Metodica di Peitl-Cherubini, e che erano obbligati a un anno di tirocinio e a esami molto più approfonditi e rigorosi rispetto all’età giuseppina, quando a Milano era stata istituita la Scuola Caponormale di Milano. Meno positivo è il giudizio sulla formazione dei docenti ginnasiali. Gli insegnanti privati dovevano frequentare il corso universitario di Pedagogia, istituito nel 1806 a Vienna, e introdotto con la Restaurazione a Pavia e Padova. Ma la riforma di Thun- Hohenstein (1848-1850) istituì l’insegnante di materia, laureato, cui tolse l’obbligo di frequentare corsi di pedagogia. Si creò una divaricazione tra maestri e docenti di ginnasio: solo per i primi era ritenuta importante una formazione pedagogica. Nel Lombardo-Veneto, tuttavia, nel 1851 si propose, invano, di fornire anche ai docenti ginnasiali una preparazione pedagogico-didattica.