La fame e il disgusto: il cibo come denuncia sociale negli scritti di Paolo Valera

Elisa Chiocchetti*

*Autore corrispondente per questo lavoro

Risultato della ricerca: Contributo in libroContributo a convegno

Abstract

[Ita:]Esponente della scapigliatura democratica, ammiratore di Zola e attivista politico, Paolo Valera è lo scrittore che si è fatto carico di rappresentare e denunciare ingiustizie e ipocrisie della capitale morale d’Italia. La sua esperienza di giornalista attento ai mali sociali lo ha spinto a calarsi nei bassifondi cittadini, per ritrarre il degrado in cui vivevano il quarto e il quinto stato. La sua denuncia sociale dunque passa attraverso lo studio delle condizioni di vita del sottoproletariato, mostrando una particolare attenzione alla questione alimentare. Dalla denuncia della “malattia della fame” di Milano sconosciuta (1879), passando per le sofferenze del romanzo semiautobiografico Alla conquista del pane (1882) fino al suo capolavoro, il romanzo La folla (1901), il cibo si costituisce come un sistema con cui Valera ha portato avanti la sua lotta contro la società borghese, fino a rendere la parola "nausea" (in linea con la poetica del disgusto naturalista) come un termine chiave per il suo stile.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] Hunger and disgust: food as a social complaint in the writings of Paolo Valera
Lingua originaleItalian
Titolo della pubblicazione ospiteContronarrazioni. Il racconto del potere nella modernità letteraria, Atti del XXII Convegno Internazionale della MOD (17-19 giugno 2021)
Pagine425-432
Numero di pagine8
VolumeTomo I
Stato di pubblicazionePubblicato - 2023
Pubblicato esternamente

Keywords

  • Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea
  • food studies
  • Scapigliatura
  • Paolo Valera

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