Abstract
[Ita:]Nell’articolo si vuole far comprendere i processi culturali e sociali che stanno a monte, non tanto dell’aumento di fattori di malessere e della violenza, quanto della nostra percezione di essi. La violenza ha invaso il nostro campo informativo e quindi, al di là dei dati statistici, ci sentiamo immersi in uno spirito negativo collettivo, che si riverbera poi sul nostro modo di reagire e di comunicare. Anche nella scuola, non siamo più in grado di distinguere la severità dalla violenza e questo si ripercuote sul senso di sicurezza e sulla probabilità di diventare, o formare, individui fragili. C’è quindi da coltivare meglio la funzione di garanzia che viene esercitata dalle istituzioni (scuola, famiglia, servizi ecc.) a tutela del bisogno collettivo di avere dei limiti, di imparare la misura delle cose, e di protezione dell’individuo dal “disordine”. Purtroppo l’attuale fase, in cui i cittadini non credono o non si fidano delle istituzioni, è portatrice di un loop pericoloso, che conduce al ciclo negativo incomprensione-mitizzazione-risentimento. L’autrice analizza in dettaglio questi meccanismi (soprattutto la perdita dell’autorità e della competenza come principi istituzionali di affidamento) e suggerisce alcune direzioni di intervento per neutralizzarli e uscire dal circolo vizioso.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The crisis of competence and authority underlying school violence |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 17-26 |
Numero di pagine | 10 |
Rivista | OPPINFORMAZIONI |
Volume | 46 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2019 |
Keywords
- autorità educativa
- conflict
- conflitto
- disagio scolastico
- educational authority
- relazioni scolastiche
- school distress
- school relationships
- sociologia dell'educazione
- sociology of education
- violence
- violenza