Abstract
[Ita:]Identificata la nozione di "contenzione", il saggio ragiona su alcuni dati relativi a questa prassi e cerca di inquadrarla giuridicamente, soprattutto dal punto di vista costituzionale e della tutela dei diritti fondamentali. Insiste su esigenze quali la controllabilità, il rispetto della persona e il rigoroso rispetto del principio di legalità. Conclude nel senso che la salute mentale è una dimensione essenziale della persona e, di conseguenza, pone numerose sfide in termini di riconoscimento, protezione e promozione della dignità umana e dei diritti fondamentali. Nei confronti della persona con problemi di salute mentale sussiste un’imponente serie di doveri di prevenzione, diagnosi e assistenza: doveri costituzionali, cui corrispondono altrettanti diritti costituzionali del paziente. Se si arriva a parlare di contenzione, vuol dire che questi doveri sono rimasti inadempiuti, che questi diritti sono rimasti insoddisfatti: non importa ora se per colpa di qualcuno, per problemi organizzativi, o per i limiti insuperabili dell’azione umana in questo campo. Circoscrivere al massimo lo spazio della contenzione – anche ricorrendo alla formula a tutta prima contraddittoria dell’atto illecito ma non punito – è un modo per dare atto di quella che, in effetti, è precisamente una contraddizione, un’aporia, una mancata realizzazione dei precetti costituzionali. Ha senso che l’ordinamento repubblicano la riconosca come tale, anche quando non riesce a evitare di incorrervi.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The restraint. Constitutional profiles: rights and freedoms |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Il nodo della contenzione: diritto, psichiatria e dignità della persona |
Editor | S Rossi |
Pagine | 81-117 |
Numero di pagine | 37 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2015 |
Keywords
- Contenzione
- Diritti fondamentali
- Psichiatria