La collezione si fa pagina. Le farfalle di Gozzano e i licheni di Sbarbaro

Roberta Colombo*

*Autore corrispondente per questo lavoro

Risultato della ricerca: Contributo in rivistaArticolo in rivista

Abstract

[Ita:]Tra l’estate del 1908 e l’inizio del 1912 Guido Gozzano si dedica alla stesura di un poemetto rimasto incompiuto, “Le Farfalle“, che esprime in versi la sua passione collezionistica e più specificatamente entomologica. Poco tempo dopo, nel 1914, Camillo Sbarbaro pubblica i componimenti di “Pianissimo“, dove compaiono le prime tracce di uno studio scientifico che si unisce anche in questo caso all’impulso per la raccolta, innervando a sprazzi l’intera produzione del poeta: a interessare Sbarbaro sono i licheni, organismi «incospicui», «negletti», eppure caratterizzati da un polimorfismo tenace, pari a quello delle farfalle. Ciò che qui si vuole dimostrare è come la collezione, intesa a mo’ di sistema organizzativo degli elementi della realtà, plasmi temi e strutture formali della poesia di entrambi gli autori. La collezione diventa un modello conoscitivo con cui esplorare il reale nella sua totalità, almeno potenziale, attraverso i singoli esemplari selezionati, che assumono la portata di simboli universali.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] The collection becomes a page. The butterflies of Gozzano and the lichens of Sbarbaro
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)1-18
Numero di pagine18
RivistaSINESTESIEONLINE
VolumeXIII
Stato di pubblicazionePubblicato - 2024
Pubblicato esternamente

Keywords

  • Guido Gozzano
  • Camillo Sbarbaro
  • Modernità letteraria
  • Contemporary Italian Literature
  • Letteratura italiana moderna e contemporanea
  • Literary modernity
  • Collezione

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