Abstract
[Ita:]Il XVIII è il secolo del vaiolo, ma anche della pratica volta a prevenirlo: l’inoculazione1.
Malattia altamente mortifera, godeva durante il Settecento di fama
e attenzione da parte della medicina figlia della svolta illuministica, grazie alla
regressione di patologie altrettanto mortifere che avevano flagellato l’uomo sin
dall’antichità, come la peste. Le monarchie italiane furono protagoniste della diffusione dell’inoculazione,
benché arrivassero più tardi rispetto ad altre dinastie europee. Dal primo caso,
quello del giovane Ferdinando I di Borbone-Parma nel 1764, all’ultimo, quello
della famiglia del re di Sardegna Vittorio Amedeo III nel 1783, si ebbe da una
parte l’accettazione di una pratica che riconsiderava il corpo del monarca, dall’altro
si focalizzava l’alto valore dell’esempio dato dai sovrani, codificando una pratica
già presente nella penisola e aprendo alla sua diffusione presso le fasce più
basse della popolazione tramite azioni coordinate di politica sanitaria.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Inoculation and the Italian courts. Aspects of the diffusion of anti-smallpox practice |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Cultura di corte nel secolo XVIII spagnolo e italiano: diplomazia, musica, letteratura e arte, I, Politica e diplomazia |
Editor | Anna Maria Rao Niccolò Guasti |
Pagine | 223-236 |
Numero di pagine | 14 |
DOI | |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2023 |
Keywords
- Smallpox