Abstract
[Ita:]Introduzione e scopi dello studio
Il PCA3 (Prostate CAncer gene 3) è un nuovo e promettente biomarker
urinario per la diagnosi precoce del tumore della prostata (PCa), il cui
impiego è in progressiva espansione, nonostante indicazioni non ancora
standardizzate e costi elevati. L’endopint primario di questo studio pragmatico
è stato valutare, in una popolazione consecutiva di pazienti provenienti
dal Sud Italia ed afferenti verso un unico centro di esecuzione
del test, la politica di impiego del test in una situazione di pratica clinica
reale: in particolare le indicazioni all’esecuzione test ed il successivo iter
diagnostico-terapeutico. L’obiettivo secondario è stato valutare la performance
del test.
Materiali e metodi
1.100 pazienti sottoposti, tra settembre 2009 e dicembre 2010, a PCA3 test
presso il nostro centro sono stati sottoposti ad intervista telefonica. Sono
state richieste le seguenti informazioni: medico prescrittore, valore di tPSA
pre-test, precedenti set bioptici, PCA3-score, eventuale esecuzione di set
bioptico prostatico dopo il test e referto istopatologico. Abbiamo secondariamente
valutato: PPV, NPV, sensibilità, specificità e percentuale di PCa non
diagnosticato a vari cut-off di PCA3-score.
Risultati
Ad oggi abbiamo dati completi per 268 pazienti. Di questi, sono stati esclusi
5 pazienti con diagnosi incidentale di PCa dopo resezione transuretrale di
prostata. In 258/263 (98%) casi il test è stato prescritto dall’urologo, in
3/263 (1,4%) dal medico di famiglia e in 2/263 (0,6%) è stato auto-prescritto.
Il tPSA medio pre-test è stato di 7,9 (±3,5) ng/ml. 88 (33,4%) pazienti
non hanno eseguito biopsie prostatiche prima del test, mentre 175 (66,6%)
hanno eseguito almeno un set di biopsie (con numero di prelievi ≥6). 120
(45,6%) pazienti hanno eseguito un set di biopsie prostatiche (con numero
di prelievi ≥12) dopo il test, mentre 143 (54,4%) non hanno eseguito biopsie,
su indicazione dell’urologo. Nel gruppo sottoposto a biopsia il PCA-score
medio era significativamente più elevato rispetto al gruppo non sottoposto
a biopsia prostatica (56,1 ± 44,3 vs 31,0 ± 29,4, P=0,01), mentre non vi
erano differenze significative tra i valori medi di tPSA (9,42 ± 6.4 vs 7,5 ±
4,5 ng/ml, P=0,176). È stato riscontrato PCa in 27/120 pazienti. In questo
sottogruppo il PCA-score medio era significativamente più elevato rispetto
al gruppo con esito negativo per PCa, ASAP e HGPIN (100,8 ± 64,5 vs 47,9
± 35,2, P=0,0003), mentre non vi erano differenze significative tra i valori
medi di tPSA (8,9 ± 6,3 vs 9,2 ± 6,1 ng/ml, P=0,87). I dati preliminari ci
indicano che la migliore performance del test si ha con un cut-off ≥ 50: VPP
(48%), VPN (90%), sensibilità (86%), specificità (58%) e percentuale PCa
non diagnosticato (4%).
Discussione e conclusioni
Questi dati preliminari dimostrano l’entusiasmo degli urologi verso questo
nuovo biomarker ma anche un utilizzo del test in maniera non standardizzata,
se si considera che il ruolo del PCA3 come test di screening non è
dimostrato e non si conosce ancora con esattezza il cut-off al quale il test
fornisce la maggiore accuratezza.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The PCA3 era: preliminary results of a monocentric pragmatic study |
---|---|
Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Libro abstract dell' 84° congresso SIU, 23 - 26 Ottobre 2011, Roma |
Pagine | 150 |
Numero di pagine | 1 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2011 |
Evento | 84° congresso SIU - Roma Durata: 23 ott 2011 → 26 ott 2011 |
Convegno
Convegno | 84° congresso SIU |
---|---|
Città | Roma |
Periodo | 23/10/11 → 26/10/11 |
Keywords
- PCA3