Abstract
[Ita:]Come spesso accade per tradizioni imponenti quale quella wolffiana, le filiazioni
e gli epigoni più o meno ortodossi vengono spesso richiamati, in contesti
diversi, talora per sottolinearne la stretta osservanza dell’Auctoritas, talora
nel tentativo di individuare i prodromi di una rottura destinata a culminare
con una vera e propria rivoluzione come, nel presente caso, il Criticismo
kantiano. A questa norma generale non sembra sfuggire Joachim Georg
Darjes, figura senza dubbio poliedrica della Schulphilosophie e della Schultheologie,
al punto che la voce dedicatagli da Claus Bernet nel Biographisch-
Bibliographisches Kirkenlexikon si apre con gli appellativi di giurista,
filosofo, economista, illuminista, teologo luterano1. La sterminata e varia
produzione di Darjes è la prova migliore di questa pluralità di interessi2, che
d’altra parte non rappresenta un unicum nel Settecento tedesco, ma può creare
qualche problema quando si tratti di misurarne l’effettiva influenza su di
un autore dalle letture altrettanto disparate, quale fu Kant.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Kant e Darjes. Ira Logic is the art of inventing ed |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Kant und die Aufklärung |
Pagine | 249-259 |
Numero di pagine | 11 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2011 |
Evento | XXXVII Congresso della Società filosofica italiana - Sulmona Durata: 24 mar 2010 → 27 mar 2010 |
Convegno
Convegno | XXXVII Congresso della Società filosofica italiana |
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Città | Sulmona |
Periodo | 24/3/10 → 27/3/10 |
Keywords
- Logica, Analitica, Dialettica, Ars inveniendi, Vernunftlehre