Italia e Santa Sede di fronte ai disordini palestinesi del 1929

Paolo Zanini

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Abstract

[Ita:]La rivolta araba dell’agosto 1929 costituì una svolta nella storia della Palestina mandataria. Essa, però, appare interessante anche per valutare l’atteggiamento cattolico nei confronti del sionismo. In Italia, dove quei fatti ebbero grande eco, si cercò di riproporre un ruolo nazionale nella regione, sfruttando il fattore religioso. Simili tentativi, che raccolsero il consenso di importanti ambienti cattolici e del governo, non riuscirono a far breccia presso la S. Sede ove altri e diversi erano i timori generati dalla rivolta del 1929, attorno a cui i principali rappresentanti vaticani nella regione, Barlassina e Valeri, elaborarono valutazioni diverse. Barlassina vide nel pogrom la reazione degli arabi alle prepotenze dei sionisti; Valeri, pur contrario agli obiettivi del sionismo, ritenne che ogni radicale ripresa del nazionalismo arabo fosse pericolosa per gli interessi cattolici. La rivolta del 1929, così, appare un avvenimento attraverso cui leggere le diverse sensibilità esistenti tra le frange più nazionali del cattolicesimo italiano e la politica della S. Sede e, al tempo stesso, per valutare le differenti posizioni presenti all’interno della gerarchia cattolica rispetto alla questione della Palestina
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] Italy and the Holy See facing the Palestinian unrest of 1929
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)404-422
Numero di pagine19
RivistaItalia Contemporanea
Volume264
Stato di pubblicazionePubblicato - 2011
Pubblicato esternamente

Keywords

  • 1929
  • Arab Revolt, the Wailing Wall, the British mandate, the Holy Land, Jerusalem, 1929.
  • Gerusalemme
  • Muro del Pianto
  • Terra Santa
  • mandato britannico
  • rivolta araba

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