Abstract
[Ita:]Questo articolo mostra come, nonostante le riforme avviate dal concilio di Trento e dai vescovi post-tridentini - a cominciare da Carlo Borromeo – permase in una parte del mondo religioso femminile legato soprattutto alla Compagnia di Sant’Orsola una forte istanza di laicità e di autonomia dalla giurisdizione ecclesiastica. Sullo sfondo delle difficili controversie giurisdizionali milanesi della fine del XVI secolo, la ribellione all’autorità vescovile di Federico Borromeo di una congregazione di orsoline a Varese, guidata dalla nobildonna Caterina Perabò, diede adito ad uno scontro politico-giuridico che oppose per più di un ventennio le maggiori cariche della diocesi a quelle dello Stato di Milano. La controversia assunse un carattere di esemplarità per altre congregazioni e pia loca milanesi, desiderosi di seguire l’esempio delle orsoline e svincolarsi dalla giurisdizione ecclesiastica. Grazie alla protezione del Senato, del governatore di Milano e del re di Spagna, Caterina, sull’esempio di quanto fatto da Ludovica Torelli, riuscì a dar vita ad un collegio laico di istruzione senza clausura, riaffermando l’autonomia di azione di donne laiche.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] «Inter Scillam et Caribdim»: Caterina Perabò, the College of S. Orsola of Varese and the defense of the lay state in Milanese jurisdictional disputes (1597-1618) |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 133-169 |
Numero di pagine | 37 |
Rivista | RIVISTA DI STORIA DEL CRISTIANESIMO |
Volume | XVI |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2019 |
Pubblicato esternamente | Sì |
Keywords
- Compagnia di Sant'Orsola (o Orsoline)
- Company of St. Ursula (or Ursulines)
- Federico Borromeo
- Laywomen
- Milanese Jurisdictional Disputes
- disputa giurisdizionale nel milanese
- giuristi