Abstract
[Ita:]La realizzazione di infrastrutture di trasporto è spesso causa di degrado e frammentazione degli ecosistemi direttamente o indirettamente interessati dalla realizzazione dell’opera, con effetti anche sulla qualità del suolo, che viene alterato nelle sue proprietà fisiche e chimiche. Gli interventi di recupero di questi siti, previsti dalla normativa nazionale e che mirano ad accelerare il processo di colonizzazione della vegetazione forestale potenziale, risultano spesso inefficaci proprio a causa della degradazione del suolo. Il corretto ripristino della componente pedologica comporta costi elevati e a volte non sostenibili, sia economicamente che eticamente.
L’azienda m.c.m Ecosistemi ha brevettato una tecnologia che si basa su lavorazioni chimico-meccaniche applicate ad una miscela composta da un suolo degradato e/o una matrice minerale assimilabile e da prodotti di scarto di lavorazione industriale, per la realizzazione di un tecnosuolo definito suolo ricostituito. Tale suolo permette di evitare il prelievo di suolo fertile da altri siti e di impiegare materiale di scarto altrimenti destinato alla discarica, producendo una risorsa non rinnovabile e rispondendo al concetto di economia circolare. Al fine di valutare l’efficacia dell’impiego del suolo ricostituito in interventi di recupero ambientale mediante messa a dimora di specie forestali, è stata eseguita una sperimentazione in pieno campo. Il grado di attecchimento e i tassi di accrescimento delle piante sono stati valutati in 3 tipologie di suolo ricostituito, a differente tessitura, e in un suolo di controllo, ammendato con compost. È stata inoltre condotta una sperimentazione in ambiente controllato, dove lo sviluppo delle piantine è stato monitorato in diverse condizioni di umidità del tecnosuolo.
Al termine della prima stagione vegetativa i risultati della sperimentazione in campo hanno mostrato come il suolo ricostituito rappresenti un valido substrato per l’attecchimento e per la crescita delle piantine (vitalità media >70% come nel controllo e accrescimenti medi di circa 51 cm contro i 44 cm del controllo). Anche gli esperimenti condotti in cella hanno evidenziato l’efficacia del tecnosuolo nel favorire l’accrescimento delle specie forestali, grazie alla sua capacità di trattenere e rendere disponibile la risorsa idrica. Sebbene sia necessario eseguire un monitoraggio di medio-lungo periodo per valutare nella maniera più efficace l’evoluzione delle proprietà fisico-chimiche di questo tecnosuolo e il suo effetto sulle specie forestali, i risultati preliminari ottenuti sembrano suggerire come l’impiego del suolo ricostituito possa rappresentare una valida soluzione da applicare negli interventi di ripristino ambientale in aree planiziali degradate.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Use of reconstituted soil for forest recovery interventions in degraded plain areas |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Atti workshop SISS |
Pagine | 1 |
Numero di pagine | 1 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2019 |
Evento | Foresta e Suolo: biodiversità, conservazione, risorse - Imola (BO) Durata: 25 giu 2019 → 27 giu 2019 |
Workshop
Workshop | Foresta e Suolo: biodiversità, conservazione, risorse |
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Città | Imola (BO) |
Periodo | 25/6/19 → 27/6/19 |
Keywords
- suolo ricostituito, recupero forestale