Abstract
[Ita:]Nella prima fase di programmazione regolare della televisione italiana, tra la fine del periodo di sperimentazione e l’avvio ufficiale, nel 1954, delle trasmissioni, emergono con forza questioni relative al pubblico del nuovo medium. Per chi sono pensati i primi programmi del piccolo schermo? Quali rappresentazioni del pubblico sono veicolate dall’istituzione televisiva, la Rai, e rese visibili attraverso la costruzione dei palinsesti, i generi e le prime trasmissioni? Quali immagini di spettatore sono costruite e messe in circolo nella sfera pubblica?
Il saggio ricostruisce la fase di istituzionalizzazione del medium in Italia, concentrandosi in particolare sul processo di costruzione di un’immagine stabile e definita di audience televisiva, attraverso l’analisi e la collazione di diversi tipi di fonti: riferimenti agli spettatori e simulacra del pubblico inscritti nei primi programmi ancora conservati negli archivi della Rai, immagini spettatoriali modellate dai dirigenti, dai produttori e dai tecnici televisivi e poi fissate in diversi paratesti, quali i report e le pubblicazioni aziendali (il «Radiocorriere» su tutte), l’idea del pubblico che nel periodo emerge dalla stampa quotidiana (in particolare dal «Corriere della Sera» e il «Corriere dell’informazione») e dalle riviste popolari («La televisione illustrata»), così come dalla prima critica televisiva.
Il lavoro mostra così come modelli spettatoriali tradizionali e “passivi”, che “ri-mediano” l’idea di pubblico ideale tipica di teatro e cinema, s’intreccino con molteplici e diretti inviti all’interazione tra tele¬spettatori e piccolo schermo, ispirati piuttosto a forme antiche di intrattenimento popolare, come le fiere e i parchi di divertimento.
Lingua originale | English |
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pagine (da-a) | 4-17 |
Numero di pagine | 14 |
Rivista | COMUNICAZIONI SOCIALI ON-LINE |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2010 |
Keywords
- audience
- coinvolgimento
- origini
- paleotv
- pubblico
- televisione