Il valore probatorio delle dichiarazioni rese nell’ambito dei programmi di clemenza dell’AGCM

Pasquale Cerbo*

*Autore corrispondente per questo lavoro

Risultato della ricerca: Contributo in rivistaArticolo in rivistapeer review

Abstract

[Ita:]Il valore probatorio delle dichiarazioni che, nell’ambito dei programmi di clemenza, le imprese “collaboranti” rendono all’Autorità garante della concorrenza e del mercato non è normativamente disciplinato. Per un verso, tali dichiarazioni rappresentano spesso l’unico riscontro dell’esistenza di cartelli segreti, sì che disconoscere loro un adeguato valore probatorio equivarrebbe a rendere inutili i programmi di clemenza; per altro verso, tuttavia, occorre considerare la difficoltà per le imprese di fornire prova contraria circa la configurabilità di questa tipologia di illecito (di mero pericolo), nonché l’esigenza di un ragionevole grado di certezza dell’accertamento che dovrebbe connotare il provvedimento sanzionatorio, tenuto conto della sua natura sostanzialmente penale e considerata l’efficacia che può rivestire nei giudizi risarcitori. Tutto ciò rende necessario un approccio critico a talune massime ricorrenti nella giurisprudenza in materia.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] The probative value of declarations made as part of the AGCM's leniency programmes
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)529-537
Numero di pagine9
RivistaGIORNALE DI DIRITTO AMMINISTRATIVO
Volume2023
Stato di pubblicazionePubblicato - 2023

Keywords

  • programmi di clemenza
  • valore probatorio
  • dichiarazioni dei collaboranti

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