Abstract
[Ita:]Nel corso degli ultimi trent’anni, le Relazioni Internazionali hanno dovuto affrontare due eventi imprevisti e (forse) imprevedibili, che hanno modificato l’orizzonte teorico e metodologico delle più consolidate tradizioni dominanti all’interno della disciplina. La rinascita di approcci post-positivisti e il ritorno della religione hanno infatti sfidato i più granitici presupposti (o, per dir così, pregiudizi) di molti studiosi che avevano volontariamente eliminato il sacro e il non ‘positivo’ dalla loro agenda di ricerca. Se l’onda più lunga della crisi ha investito soprattutto il neorealismo, tali novità sembrano invece ridare attualità al realismo classico. In particolare, è la riflessione di Reinhold Niebuhr ad assumere un rilievo nuovo nel quadro di una disciplina in costante (seppur lento) fermento. Il «realismo cristiano» del teologo protestante – sia per la convinta opposizione al riduzionismo scientista, sia per la genetica apertura alla dimensione trascendentale dell’esperienza umana – appare un contributo da riscoprire all’interno degli studi internazionalistici. In un’epoca ormai – anche se non completamente – post-positivista e post-secolare, infatti, il «realismo cristiano» di Niebuhr può offrire un utile strumento di analisi delle rapide dinamiche di cambiamento del sistema globale.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Reinhold Niebuhr's 'transcendent' realism. Religions, post-secularism and International Relations |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Il realismo politico. Figure, concetti, prospettive di ricerca |
Editor | ALESSANDRO CAMPI, STEFANO DE LUCA |
Pagine | 279-295 |
Numero di pagine | 17 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2014 |
Keywords
- International Relations
- Post-secolarismo
- Post-secularism
- Realism
- Realismo
- Reinhold Niebuhr
- Relazioni Internazionali
- Religion
- Religione