Abstract
[Ita:]“Naturalità” è il vocabolo con cui si indica l’idoneità del giudice a cogliere i profili assiologici della disputa che è chiamato a dirimere e cui deve essere estraneo. Corrispondentemente, allo specifico livello probatorio, si richiede la sua neutralità metodologica.
Ma è l’intero processo che deve pervenire a un risultato che goda del consenso della collettività, senza privilegiare una delle impostazioni filosofico-gnoseologiche in essa presenti: a tale esigenza risponde la concezione semantica della verità, implicante la coerenza tra prove e ricostruzione del fatto.
In proposito, per comprendere la ragionevolezza dell’esito processuale occorre esaminare il nesso dialettico tra i contesti di scoperta, di ricerca, di decisione e di giustificazione nell’ambito della disciplina denominata “epistemologia giudiziaria”.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The trial as a choice: the judge |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 645-665 |
Numero di pagine | 21 |
Rivista | APOLLINARIS |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2016 |
Keywords
- Epistemologia giudiziaria
- Grounds for jurisdictional measures
- Judicial epistemology
- Judicial truth
- Methodological neutrality of the judge
- Motivazione dei provvedimenti giurisdizionali
- Naturalità del giudice
- Naturalness of the judge
- Neutralità metodologica del giudice
- Verità giudiziale