Abstract
[Ita:]“Naturalità” è il vocabolo con cui si indica l’idoneità del giudice a cogliere i profili assiologici della disputa che è chiamato a dirimere e cui deve essere estraneo. Corrispondentemente, allo specifico livello probatorio, si richiede la sua neutralità metodologica. Ma è l’intero processo che deve pervenire a un risultato che goda del consenso della collettività, senza privilegiare una delle impostazioni filosofico-gnoseologiche in essa presenti: a tale esigenza risponde la concezione semantica della verità, implicante la coerenza tra prove e ricostruzione del fatto. In proposito, per comprendere la ragionevolezza dell’esito processuale occorre esaminare il nesso dialettico tra i contesti di scoperta, di ricerca, di decisione e di giustificazione nell’ambito della disciplina denominata “epistemologia giudiziaria”.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The trial as a choice: the judge |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Discernere e scegliere nella Chiesa. Atti della Giornata Canonistica Interdisciplinare |
Pagine | 149-170 |
Numero di pagine | 22 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2016 |
Evento | Discernere e scegliere nella Chiesa. Atti della Giornata Canonistica Interdisciplinare - Città del Vaticano Durata: 8 apr 2014 → 9 apr 2014 |
Convegno
Convegno | Discernere e scegliere nella Chiesa. Atti della Giornata Canonistica Interdisciplinare |
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Città | Città del Vaticano |
Periodo | 8/4/14 → 9/4/14 |
Keywords
- Epistemologia giudiziaria
- Grounds for jurisdictional measures
- Judicial epistemology
- Judicial truth
- Methodological neutrality of the judge
- Motivazione dei provvedimenti giurisdizionali
- Naturalità del giudice
- Naturalness of the judge
- Neutralità metodologica del giudice
- Verità giudiziale