Il processo come scelta: il giudice

Giulio Ubertis

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Abstract

[Ita:]“Naturalità” è il vocabolo con cui si indica l’idoneità del giudice a cogliere i profili assiologici della disputa che è chiamato a dirimere e cui deve essere estraneo. Corrispondentemente, allo specifico livello probatorio, si richiede la sua neutralità metodologica. Ma è l’intero processo che deve pervenire a un risultato che goda del consenso della collettività, senza privilegiare una delle impostazioni filosofico-gnoseologiche in essa presenti: a tale esigenza risponde la concezione semantica della verità, implicante la coerenza tra prove e ricostruzione del fatto. In proposito, per comprendere la ragionevolezza dell’esito processuale occorre esaminare il nesso dialettico tra i contesti di scoperta, di ricerca, di decisione e di giustificazione nell’ambito della disciplina denominata “epistemologia giudiziaria”.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] The trial as a choice: the judge
Lingua originaleItalian
Titolo della pubblicazione ospiteDiscernere e scegliere nella Chiesa. Atti della Giornata Canonistica Interdisciplinare
Pagine149-170
Numero di pagine22
Stato di pubblicazionePubblicato - 2016
EventoDiscernere e scegliere nella Chiesa. Atti della Giornata Canonistica Interdisciplinare - Città del Vaticano
Durata: 8 apr 20149 apr 2014

Convegno

ConvegnoDiscernere e scegliere nella Chiesa. Atti della Giornata Canonistica Interdisciplinare
CittàCittà del Vaticano
Periodo8/4/149/4/14

Keywords

  • Epistemologia giudiziaria
  • Grounds for jurisdictional measures
  • Judicial epistemology
  • Judicial truth
  • Methodological neutrality of the judge
  • Motivazione dei provvedimenti giurisdizionali
  • Naturalità del giudice
  • Naturalness of the judge
  • Neutralità metodologica del giudice
  • Verità giudiziale

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