Abstract
[Ita:]Il testo muove da una riflessione di Natalino Irti, svolta su un autorevole quotidiano, circa l’inanità del diritto rispetto ai fatti più drammatici della storia, e segnatamente rispetto alle guerre: soprattutto, del diritto costituzionale e di quello internazionale, rimanendo assolti, da Irti, il diritto civile e quello pena-le, in quanto deputati a regolare i contesti ordinari della vita. In dialogo con questo approccio, s’intende rimarcare, invece, come il modello tradizionale della giustizia cui fa riferimento il diritto penale risulti il medesimo attraverso il quale s’è giustificato nei secoli il ricorso alle guerre, pressoché sempre proposte da chi le abbia intraprese come guerre giuste. Se ne deriva l’urgenza, per evitare la distruzione totale del pianeta, di superare tale modello di giustizia, e a questo fine si individuano tre elementi propulsivi deri-vabili, in modo inatteso, proprio dalla riflessione penalistica contemporanea: la consapevolezza del fatto che la giustizia e una prevenzione efficace non possono consistere in dinamiche di ritorsione del negati-vo rispetto a un corrispondente giudizio negativo rivolto verso un altro; il ruolo ineludibile da ricono-scersi ai fattori che facilitano il prodursi degli eventi tragici e, con ciò, alla prevenzione primaria, che implica il senso della corresponsabilità nei confronti di quei fattori; la possibilità, anche dinnanzi alla già avvenuta causazione di eventi tragici, del tornare a rendere giuste relazioni che non lo siano state, come può evincersi dalle procedure della giustizia riparativa.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Criminal law and war. Suggestions from N. Irti, The silence of law while the war is raging |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 1-11 |
Numero di pagine | 11 |
Rivista | Archivio Penale |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2022 |
Keywords
- medelli di giustizia: politiche di pace
- modelli di giustizia: pena e guerra