Abstract
[Ita:]Il contributo si concentra sull'influenza culturale della moda e sul modo in cui le griffes del prêt a porter si sono imposte a livello globale attraverso una strategia di comunicazione e di pubbliche relazioni continuata, intensa e costosa, a partire dalla fine degli anni Settanta. Si argomenta che la proposta comunicativa e vestimentaria delle griffes ha avuto successo perché ha rimesso al centro dell'opinione pubblica il discorso sul bello, un tema e un bisogno culturale che nei decenni precedenti era rimasto ai margini del sentire contemporaneo (anche a causa dell'evoluzione astratta e concettuale dell'arte contemporanea). D'altra parte, il contributo sottolinea alcune discutibili costanti nella comunicazione della moda, a partire da una pericolosa esaltazione della magrezza femminile, associata spesso ad un modello "non generativo" di femminilità, del quale si evidenziano alcuni ascendenti storici di lungo corso nella storia dell'arte.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The perfect body: fashion and the emergence of fitness |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Quel che resta dei media. Idee per un'etica della comunicazione |
Pagine | 141-157 |
Numero di pagine | 17 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2010 |
Keywords
- Public Relations
- advertising
- communication ethics
- etica della comunicazione
- fashion
- giornalismo
- journalism
- moda
- pubbliche relazioni
- pubblicità