Abstract
[Ita:]Il contributo offre una disamina della disciplina del “nuovo” concordato preventivo
biennale, introdotto, a seguito della legge delega n. 111/2023, dal D.Lgs. n. 13/2024. Rilevato
che esso costituisca la riproposizione di istituti analoghi, variamente denominati e
senza seguito, già previsti dal Legislatore nei primi anni duemila, l’Autore si sofferma sui
profili qualificanti, quali le condizionalità di accesso e la determinazione della base imponibile
concordataria, affidata ad un’elaborazione sostanzialmente probabilistica rispetto
alla quale, a differenza di quanto stabilito dalla legge delega, il decreto attuativo non prevede
alcuna interlocuzione Fisco-contribuente. Il profilo di maggiore interesse riguarda
la coerenza dell’istituto con i principi costituzionali in materia tributaria, segnatamente
quello di capacità contributiva, considerata la tassazione di una ricchezza quantificata in
termini prospettici e su base consensuale, da assoggettarsi a imposizione anche ove non
divenuta effettiva ed attuale o se conseguita in misura superiore a quella concordata. Il
contributo si chiude con una disamina degli esiti procedimentali del verificarsi di vicende
patologiche, attinenti alla decadenza del contribuente dal concordato o alla cessazione degli
effetti dell’istituto.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The two-year preventive agreement in the implementation of the delegation law for the reform of the tax system |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 417-453 |
Numero di pagine | 37 |
Rivista | RIVISTA DI DIRITTO TRIBUTARIO |
Volume | 2024 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2024 |
Keywords
- predeterminazione base imponibile
- Concordato preventivo biennale