Abstract
[Ita:]Nel 2015, per una decisione fulminea dettata dall’urgenza degli sbarchi e dalla chiusura temporanea delle frontiere italiane con Austria e Francia, il Memoriale della Shoah apre l’accoglienza di una quarantina di profughi a notte, per un totale di circa 5.000 persone. Gli autori propongono una riflessione sulle pratiche di rappresentazione attuate dai profughi ospiti e su come il Memoriale, proiettando sul presente la funzione educativa della memoria, sia al centro di rotte geografiche ma anche relazionali. Il Memoriale della Shoah, crocevia delle rotte dei migranti, ha infatti permesso a tanti milanesi, giovani e meno giovani, di percorrere una rotta, di collocarsi, scegliendo quale delle due Europe – quella dell’ostilità e quella della solidarietà – volevano contribuire a costruire.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The life cycle of memory. Refugees at the Shoah Memorial in Milan: representation, routes, possible maps |
---|---|
Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | N/A-N/A |
Rivista | ROOTS§ROUTES |
Volume | ANNO V |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2015 |
Keywords
- Didattica della Shoah
- Memoria
- Profughi
- rotte