Il caso Apple nel quadro della rilevanza dei tax rulings nella disciplina del divieto di aiuti di Stato

Andrea Quattrocchi*

*Autore corrispondente per questo lavoro

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Abstract

[Ita:]Confermando che anche attraverso i ruling fiscali gli Stati membri sono in grado di attribuire alle imprese aiuti di Stato vietati, il Tribunale, con la sentenza in commento, si pronuncia su uno dei casi più dibattuti e complessi degli ultimi anni in questa materia. Esso giunge all’annullamento della decisione della Commissione per non avere quest’ultima provato la sussistenza né delle condizioni per attribuire tutte le funzioni aziendali (e i conseguenti utili) alle società irlandesi del gruppo Apple (approccio “per esclusione”), né di un vantaggio fiscale vietato. Secondo il Tribunale, quando la Commissione intende confrontare il livello di utili attribuito all’impresa interessata e quello conseguito da altra impresa che operi in normali condizioni di mercato, essa non può prescindere dalle norme nazionali per determinare la tassazione “normale” di un’impresa integrata. Se le norme interne equiparano le filiali di società non residenti alle società residenti, la Commissione può effettuare tale verifica applicando il principio di libera concorrenza.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] The Apple case in the context of the relevance of tax rulings in the discipline of the prohibition of state aid
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)833-853
Numero di pagine21
RivistaDIRITTO E PRATICA TRIBUTARIA INTERNAZIONALE
VolumeXVIII
Stato di pubblicazionePubblicato - 2021

Keywords

  • Apple
  • aiuti di Stato
  • stabile organizzazione
  • tax rulings

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