Abstract
[Ita:]L'Italia, annoverata tra i paesi di recente immigrazione in confronto ad altri di "vecchia" immigrazione, ancora stenta a riconoscere le seconde generazioni come parte integrante della società. Secondo le più recenti stime della Fondazione Ismu, i giovani di seconda generazione nati in Italia da almeno un genitore straniero o giunti minorenni di età compresa tra gli 0 e i 35 anni raggiungono quasi il valore di 3 milioni di unità. Un dato significativo che testimonia l’avvio di una nuova fase della storia migratoria italiana e sollecita l’adozione di rinnovate prospettive teoriche e paradigmi interpretativi. Il numero dei figli di immigrati in Italia, ma anche in Europa, è infatti destinato a crescere. In relazione alle seconde generazioni in Italia, in linea con quanto sta avvenendo in altri Paesi europei, anche in Italia si evidenzia un trend di progressivo miglioramento: il divario tra studenti con background straniero e nativi italiani si va progressivamente riducendo e la percentuale di Neet tra i giovani di origine straniera è inferiore rispetto alla percentuale di Neet (Not in education, employment or training) tra i giovani nativi italiani. In Italia ha preso avvio un nuovo processo articolato e inedito che spinge a ripensare i contorni delle nostre società al fine di valorizzare le sue nuove risorse.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The new faces of change: the second generations in Italy |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Venticinquesimo Rapporto sulle migrazioni 2019 |
Pagine | 291-305 |
Numero di pagine | 15 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2020 |
Keywords
- immigrazione
- partecipazione politica
- seconde generazioni
- traiettorie di inserimento