I media per ragazzi e l’invenzione dell’infanzia come pubblico

Piermarco Aroldi*

*Autore corrispondente per questo lavoro

Risultato della ricerca: Contributo in libroChapter

Abstract

[Ita:]A partire dai primi anni del Novecento il nascente sistema moderno della comunicazione e dello spettacolo avvia, anche in Italia, l’istituzione di un pubblico composto da bambini e bambine, ragazzi e ragazze: un pubblico caratterizzato principalmente in base all’età, cui si attribuiranno via via tratti specifici e peculiari bisogni, culturali e di intrattenimento. I primi cinquant’anni del secolo costituiscono, da questo punto di vista, un momento di passaggio e, nello stesso tempo, un momento fondativo. In questo periodo convergono due fenomeni decisivi nella istituzione di un pubblico infantile e giovanile. Il primo è il compimento del processo di istituzionalizzazione della stessa infanzia, operato contemporaneamente dalla scuola e da altre agenzie di socializzazione, come la comunità ecclesiale e i movimenti politici. Il secondo fenomeno è l’emersione di media “nuovi”, in grado di produrre, ciascuno con dinamiche proprie, un pubblico composto (anche o prevalentemente) di bambini, come nel caso del fumetto, della radio e, in misura assai minore, del cinema; in essi operano un certo numero di autori provenienti soprattutto dal mondo dell’editoria (in particolare dall’editoria per l’infanzia) e del teatro che, in questi nuovi media, aprono spazi di programmazione appositamente rivolta ai più piccoli ove sperimentare quei linguaggi originali destinati a consolidarsi a partire dal secondo dopoguerra.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] The media for children and the invention of childhood as an audience
Lingua originaleItalian
Titolo della pubblicazione ospiteStoria della comunicazione e dello spettacolo in Italia
EditorClaudio Bernardi, Elena Mosconi
Pagine245-248
Numero di pagine4
Stato di pubblicazionePubblicato - 2018

Keywords

  • Media e infanzia
  • Pubblico infantile

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