TY - CHAP
T1 - I lettori bambini nelle riviste per l’infanzia italiane di primo Novecento
AU - Fava, Sabrina Maria
PY - 2017
Y1 - 2017
N2 - [Ita:]Dal punto di vista storiografico, mentre è diffuso poter vedere i bambini del passato attraverso il filtro descrittivo adulto, è invece più difficile sentirne la voce diretta. La fugacità dell’infanzia e delle tracce lasciate nel tempo, il controllo adulto sull’espressività del bambino, la carenza di valore attribuito alla voce infantile e quindi la scarsa attenzione a conservare le fonti rendono oggettivamente assai complesso lo studio dei bambini come attori della storia. Le riviste per ragazzi costituiscono un nuovo ambito di ricerca storico-educativa e storico-letteraria ricco di suggestioni per comprendere il ruolo svolto dai lettori reali e ideali nel mutevole e vivace dibattito che la vita dei periodici attiva entro e oltre le proprie pagine. Fenomeni di evidente cambiamento si registrano nella pubblicistica per l’infanzia proprio nel primo quindicennio del Novecento che va sotto l’espressione di età giolittiana. Lungi dall’essere fruitori passivi, i bambini esercitarono sempre di più la loro libertà di scelta e attivarono modalità di lettura personali andando a costruire un proprio testo ideale che continuamente potevano alimentare lungo itinerari nuovi e originali. La voce di infanzie privilegiate del nostro paese cominciò dunque a trovare spazi di espressione e di ascolto adulto nell’ambito della pubblicistica e, quantomeno in riferimento a tale contesto, pare iniziare a essere tracciato il disegno di un secolo del fanciullo come auspicato da Ellen Key nel suo celebre saggio.
AB - [Ita:]Dal punto di vista storiografico, mentre è diffuso poter vedere i bambini del passato attraverso il filtro descrittivo adulto, è invece più difficile sentirne la voce diretta. La fugacità dell’infanzia e delle tracce lasciate nel tempo, il controllo adulto sull’espressività del bambino, la carenza di valore attribuito alla voce infantile e quindi la scarsa attenzione a conservare le fonti rendono oggettivamente assai complesso lo studio dei bambini come attori della storia. Le riviste per ragazzi costituiscono un nuovo ambito di ricerca storico-educativa e storico-letteraria ricco di suggestioni per comprendere il ruolo svolto dai lettori reali e ideali nel mutevole e vivace dibattito che la vita dei periodici attiva entro e oltre le proprie pagine. Fenomeni di evidente cambiamento si registrano nella pubblicistica per l’infanzia proprio nel primo quindicennio del Novecento che va sotto l’espressione di età giolittiana. Lungi dall’essere fruitori passivi, i bambini esercitarono sempre di più la loro libertà di scelta e attivarono modalità di lettura personali andando a costruire un proprio testo ideale che continuamente potevano alimentare lungo itinerari nuovi e originali. La voce di infanzie privilegiate del nostro paese cominciò dunque a trovare spazi di espressione e di ascolto adulto nell’ambito della pubblicistica e, quantomeno in riferimento a tale contesto, pare iniziare a essere tracciato il disegno di un secolo del fanciullo come auspicato da Ellen Key nel suo celebre saggio.
KW - children's literature
KW - children's magazines
KW - letteratura per l'infanzia
KW - lettore ideale e reale
KW - pratiche di lettura giovanili
KW - real and ideal reader
KW - riviste per ragazzi
KW - children's literature
KW - children's magazines
KW - letteratura per l'infanzia
KW - lettore ideale e reale
KW - pratiche di lettura giovanili
KW - real and ideal reader
KW - riviste per ragazzi
UR - http://hdl.handle.net/10807/97649
M3 - Chapter
SN - 978-88-8434-805-0
T3 - Storia dell'educazione in Europa
SP - 251
EP - 266
BT - Il Novecento: il secolo del bambino?
A2 - Mario Gecchele, Simonetta Polenghi, Paola Dal Toso
ER -