Abstract
[Ita:]Il testo riflette sulle condizioni necessarie affinché possa dirsi che l’atto medico sia causa di una malattia, dando luogo, nell’ordinamento italiano, al delitto di lesioni. Emerge in particolare l’importanza della qualifica terapeutica di tale atto e conseguentemente della nozione, in ambito medico, di lex artis: anche in rapporto alla non sovrapponibilità di tale nozione con quella di atto medico non proporzionato.
Vengono in particolare presi in esame i requisiti, talora non adeguatamente considerati, che dovrebbero caratterizzare un’eventuale imputazione per dolo del delitto di lesioni.
Presupposto un inquadramento relativo alla rilevanza del consenso nell’attività medica e ai suoi limiti, si espongono le ragioni che depongono per l’ammissibilità di un atto medico non proporzionato, ove sussista il consenso del paziente.
Si auspica una rivisitazione del quadro sanzionatorio, soprattutto penale, applicabile in rapporto all’intervento sanitario indebito, tenendo conto dell’esigenza di non favorire atteggiamenti riconducibili all’ambito della medicina difensiva.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The boundaries of undue health intervention: the notion of "lex artis" and consent to non-proportionate acts. Reliefs on the margin of cass. pen. April 7, 2011, n. 13746 |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 1389-1404 |
Numero di pagine | 16 |
Rivista | RIVISTA ITALIANA DI MEDICINA LEGALE |
Volume | XXXIII |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2011 |
Keywords
- atto medico conforme alla lex artis
- atto medico non proporzionato
- carefulness
- consenso nell'attività medica
- consent
- disproportion
- medical act